Nel cuore di Padova apre la più grande pizzeria del Nordest

PADOVA. Il nuovo ristorante-pizzeria “da Pino”, gestito da Giuseppe Giordano, pizzaiolo nato a Tramonti (Salerno) e dal 1972 trevigiano a tutti gli effetti, aprirà i battenti domani alle 18. Il nuovo locale andrà a occupare gli stessi spazi dove, negli ultimi 28 anni c’era il self service Brek e, prima ancora, il cinema Eden. La proprietà ancora oggi è della famiglia veneziana Bastianello. “Da Pino”, targato Padova, dopo le recenti aperture a Trieste e a San Donà di Piave, almeno per il momento, è la pizzeria più grande del Nordest. I posti a sedere sono 400, ai quali, dalla prossima primavera, bisognerà aggiungerne altri 250 nei due plateatici, già concessi dal Comune, sia in Riviera Ponti Romani, dietro la fermata del tram che in piazza Cavour, a pochi metri dai tavolini del ristorante Pe Pen, gestito da Franco Schiavo, anche lui originario della provincia di Salerno.
Tra i fiori all’occhiello che si possono ammirare all’interno del nuovo locale l’affresco, in bianco ed azzurro, dipinto sulla parete ovest, in cui è stato disegnato un cielo stellato, realizzato dall’artista veneziano Mario Eremita e dedicato a Galileo Galilei (docente all’Università di Padova dal 1592 al 1610) e tutta una serie di colonne antiche e di bassorilievi, tra cui spiccano quelli ubicati dopo la porta d’ingresso, angolo piazza Cavour, sui quali sono state disegnate due scritte in caratteri grandi.

La prima è una frase dello stesso Pino, in cui si fa riferimento alla passione per il lavoro di tutta la sua famiglia e l’altra è tratta dalla commedia “La bisbetica domata” di William Shakespeare che inizia con le famose parole: «Per il grande desiderio di rivedere la bella Padova».
Bella anche la maxi-stanza, realizzata sul soppalco, il cui pavimento è tutto in coppo fiorentino, con un camino al centro, costellato di piastrelle della ceramica di Montelupo. Del tutto originali anche i lampadari, tra cui spiccano quelli realizzati con disegni variopinti, che s’ispirano anche ai limoni sfusati della costa amalfitana. In tutto sono stati spesi due milioni di euro. I dipendenti, a regime, saranno 40, mentre, all’inizio, sono previsti tra 400 e 500 coperti al giorno, con orario continuato dalle 12 alle 24. Nel reparto pizzeria saranno tre le specialità della casa: la pizza singola alla napoletana cucinata nei due forni a legna, brevettati da Pino, oppure un mezzo metro o un metro intero di pizza, farcita a richiesta del cliente. Non a caso Giordano senior ha chiamato tutti i suoi locali (al momento 11 e 20 solo take away) Pizzalonga perché s’ispirano alla cosiddetta pizza a metro, brevettata, nel 1960, dal pizzaiolo di Vico Equense (tra Castellamare di Stabia e Sorrento) Luigi Dell’Amura..
Pino Giordano sbarca a Padova sulla scia dei ristoratori campani, che, in pratica, rappresentano la storia della pizza in città, tra i quali figurano anche i nomi dei Giordano di Scala, dei De Gaetano di Ercolano, dei Mandara, sempre di Tramonti, deiFalcone e Cretella, entrambi di Cava dei Terreni, dei Ruggiero, di Sarno, i Casanova di Ravello, i Montagna e i Caputo della pizzeria “Agli Eremitani”, originari di Palamonte, sempre in provincia di Salerno.
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