Nel motto la chiamata, nello stemma San Prosdocimo e Mantova

Nello studio di don Claudio c’è una statuetta di creta che raffigura un personaggio evangelico. È Bartimeo, il cieco di Gerico: del suo incontro con Gesù si narra nel Vangelo secondo Marco (cap. 10, versetto 46). «Mentre partiva da Gerico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: “Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!”. Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: “Figlio di Davide, abbi pietà di me!”. Gesù si fermò e disse: “Chiamatelo!”. Chiamarono il cieco, dicendogli: “Coraggio! Àlzati, ti chiama!”. È in questi versetti del Vangelo che don Claudio ha trovato il suo motto: “Confide, Surge, Vocat te”. E il perché l’ha spiegato all’amministratore diocesano di Padova monsignor Doni, nel loro primo incontro. «Il richiamo al coraggio è legato al fatto che lui si è definito un coccio, fragile, che viene a Padova non per comandare ma per risolvere problemi. Alzati è un invito a se stesso ma anche a tutta la diocesi: è un’esortazione a rialzarci, a superare la stanchezza che sentiamo, a intraprendere un percorso nuovo. Quanto alla chiamata, don Claudio non se l’aspettava. Ma sentirsi dire dal Papa: vai, guida la diocesi di Padova, è stato quasi profetico».
Il motto compare sotto lo stemma scelto da don Claudio. Anch’esso - come vuole la tradizione - ricco di simboli e di richiami. Lo scudo è diviso in due campiture, quella a sinistra di colore rosso (richiamo all’amore, al sangue del sacrificio per i poveri e gli emarginati), quella a destra color argento (che in araldica indica la trasparenza, la verità). La brocca che appare a sinistra è un riferimento a San Prosdocimo, primo vescovo e Patrono della Diocesi di Padova, il primo evangelizzatore dell’area veneta. La brocca richiama la sua attività di battezzatore dei primi cristiani nella nostra regione. A destra lo scudo è caratterizzato da un “seminato” di gocce rosse. È un richiamo alla la diocesi di provenienza di don Claudio, quella di Mantova. È nella basilica mantovana di Sant’Andrea - dove don Claudio ha avuto la sua ordinazione episcopale - che secondo la tradizione sarebbero custoditi i Sacri Vasi che contengono frammenti di terra intrisi del sangue di Gesù che il soldato Longino, colui che sferrò il colpo di lancia nel costato di Cristo, raccolse e portò proprio a Mantova dove morì nel 37 d.C.. Le gocce rosse ricordano dunque questa importante reliquia che viene portata in processione solenne dal vescovo di Mantova nel giorno del Venerdì Santo.
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