Nella banda dei predoni di rame nell’Alta anche gli assassini rumeni di Malvestio

Facevano i predoni nell’Alta Padovana colpendo fabbriche e negozi, ma anche rubando macchine. In tre furono bloccati proprio dopo il furto di un’auto, poi rilasciati. Così i cinque romeni si sono resi irreperibili ora che devono rispondere davanti al giudice di Padova Ventura per vari furti e ricettazione. Sono Gheorghe Plescan detto Rosu, 44 anni; Ginis Padure, 39; Gabriel Terinte detto Calu, 30; Ionel Grigoras, 24 e Paraschiv Gurau Marin, 26. Ma di quella banda avevano fatto parte pure tre nomi “noti” e già in carcere dove stanno scontando un’altra condanna per l’efferato assassinio del pensionato Alessandro “Sandrino” Malvestio, 72 anni, malato di Alzheimer, massacrato il 20 gennaio 2011 nella sua casa di Massanzago, in via Cornara Carega. I due esecutori materiali del delitto erano anche loro componenti della banda di predoni, Giorgel Frumuzache detto "Tiganu", 47 anni, e Iulian Catalin Sava, 35, condannati all’ergastolo, come il “collega” che faceva da palo, il 42enne Florin Petru Constandache (sta scontando 16 anni), tutti già giudicati. In aula ieri Constandache e Frumnuzache: l’uno ha ammesso la partecipazione ai colpi, l’altro ha negato. Tra i furti contestati, quelli all’oreficeria Fassina di Campodarsego il 30 marzo 2011, alle Fonderie Zanetti di Limena il 12 gennaio 2011 (rubati pezzi di ottone dorato), alla centrale Enel di Loreggia (rubato rame) e nel casolare (nella foto) di Malvestio (cavi elettrici con rame) due giorni prima dell’omicidio. Si tornerà in aula l’11 luglio. (cri.gen.)
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