Nell’arcipelago delle voci libere la passione diventò business

A Padova Alberto Mazzucco, Giorgio Galante e Massimo Righetto; a Venezia Giovanni Vindigni; a Treviso Alberto Di Stefano; a Belluno l’esperienza di Radio Club 103 e Radio Valbelluna. Nel Veneto che...
Sparvoli Castelfranco Festival Show 2012 Zanella
Sparvoli Castelfranco Festival Show 2012 Zanella

A Padova Alberto Mazzucco, Giorgio Galante e Massimo Righetto; a Venezia Giovanni Vindigni; a Treviso Alberto Di Stefano; a Belluno l’esperienza di Radio Club 103 e Radio Valbelluna.

Nel Veneto che ha dato i natali a un grande della radiofonia (Claudio Cecchetto, nato a Ceggia nel Veneziano, l’inventore con Gianni Boncompagni di Discoring ma soprattutto anima di Radio Deejay e Radio Capital) la mappa delle radio libere è un arcipelago di nomi strani e grandissimi nemici, sfortunati e romantici. Una storia fatta di pionierismo e incoscienza, sabotaggi alle antenne e oscuramenti, concorrenza spietata e grandi amicizie. Un arcipelago democratico scoppiato negli Anni Settanta e “normalizzato” con la legge Mammì sull’emittenza privata, che ha spento molti entusiasmi.

A Venezia restano scolpite l’esperienze di Radio Dogaressa, uffici a Calle Racheta, fondata tra gli altri da Giulio De Polo, di Radio Carpini San Marco di don Armando Trevisiol, di Radio San Donà Centrale (Rss), Radio Jocker, Radio Mestre, Novaradio fondata da Maurizio Carlotti (foto in alto), futuro manager televisivo, Radio Chioggia Sottomarina.

A Padova l’emittente di Giorgio Galante Radio Padova ingaggia voci che hanno fatto la storia della radiofonia, da Sandy B a Mister Frank the voice; l’esperienza di Radio Company, Gemini One, Rtl di Selvazzano, Radio Base 101 di Paolo Mincato, Radio Abano e Radio Abano Network. Massimo Righetto con le sue Genius, Radio Café e Stereocittà. Radio Gamma 5 e Radio Cooperative sono due altre storiche emittenti padovane legate al mondo dell’estrema sinistra e del pacifismo cattolico.

Poi Radio Sherwood, fondata nel 1976. Oggi ospita la piattaforma multimediale GlobalProject.info, è punto di riferimento per il pianeta dell’antagonismo.

A Treviso il dominus radiofonico è stata Radio Treviso Alfa, nata nel 1976 da Giuseppe Zanini, Alberto De Stefano, Saba Sparvoli; a Castelfranco c’era Radio Campagnola; e poi Radio Treviso 80, Radio Veneto Uno, Radio Vita, legata alla diocesi, Radio Treviso Centrale.

Nella storia radiofonica del Veneto, www.storiaradiotv.it ne ha censite più di quattrocento. Ne sono rimaste meno di cento, ma quelle il cui segnale si avverte su tutta la regione si contano sulle dita di due mani. Gran parte hanno ceduto le frequenze ai principali network nazionali.

Da Radio Castelfranco 97 nasce l’esperienza di Roberto Zanella (foto in basso), oggi a capo di un piccolo impero che irradia dal Friuli Venezia Giulia all’Alto Adige, dal Veneto alla Lombardia e all’Emilia Romagna. Più di un milione e mezzo di ascoltatori nel giorno medio, guida un gruppo che comprende Radio Birikina, Bellla&Montella, Piterpan, Sorriso, Marilù e Gelosa. Nel quartier generale di Castelfranco, Zanella ricorda i primi anni: il bar della sua famiglia, a San Martino di Lupari, l’esperienza della “Tegola verde”, prima rudimentale discoteca della zona, poi l’Arena 2000 con l’arrivo dei primi big della canzone italiana: dai Pooh a Mal dei Primitives, Adriano Pappalardo. Le esperienze da dj a Radio Serenissima e Radio Diffusione Bassano. E finalmente l’occasione di comprare Radio Castelfranco 97. «All’inizio fu durissima, ma per fortuna trovai un socio che mi lasciò fare» racconta Zanella. «A me non interessava avere uno studio elegante, volevo investire negli impianti. La prima antenna fu a Crespano sul tetto di un istituto religioso. Poi sulla terrazza di un ristorante panoramico. Radio Alfa vendeva uno spot a seimila lire, noi facevamo fatica a mille: quando comprai Radio Alfa, per me, fu la consacrazione di un sogno a lungo coltivato».

Oggi Zanella è il principale imprenditore radiofonico del Triveneto, uno dei maggiori d’Italia. Le sue sei emittenti, complessivamente, realizzano ricavi per sette milioni di euro. L’intuizione più bella quella di Radio Birikina, una sorta di radio juke box con gli ascoltatori che decidono, con le richieste, la scaletta della giornata. «Fu un’idea che mi suggerì Cristiano Miele, che è ancora con noi» spiega Zanella. «Ho sempre concepito la radio come un divertimento, la possibilità di ascoltare la musica che più ci piace. Poi è diventato anche business, ma è secondario».

Il futuro? Basta buttare il naso dentro agli studi di Castelfrnaco per capire che il futuro delle radio è già cominciato: sugli schermi dei conduttori scorrono centinaia di messaggini whats app, messanger, facebook e twitter. Nessuno quasi più telefona, basta un clic per chiedere la canzone preferita. «La radio è il futuro, non morirà mai» è certo Zanella, che ogni mattina alle 6 si concede un’oretta di trasmissione con la storica voce di Rosa: SoloSessanta, su Birikina. (d.f.)

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