Neonati protetti con il baby-cooling

Si abbassa la temperatura corporea a 33,5 gradi per 72 ore

VIGODARZERE. Il baby-cooling, o raffreddamento della temperatura corporea del neonato, è una tecnica che abbassa la temperatura dei piccoli pazienti, per ridurre i processi vitali durante particolari interventi di cardiochirurgia e neurochirurgia e in casi di ipossia cerebrale causata da parti traumatici. La tecnica serve a proteggere il cervello dai danni derivanti da un'asfissia e dalla mancanza di ossigeno. In sostanza al neonato che nasce con problemi di asfissia, l’ossigeno non arriva al cervello: questa asfissia perinatale colpisce da 1 a 4 per mille nati e costituisce la principale causa di mortalità e nei sopravvissuti può determinare (nel 25 % dei casi) conseguenze neurologiche permanenti e disabilità anche gravi, soprattutto paralisi cerebrali, deficit sensoriali, ritardo mentale. Ebbene, si è riscontato che abbassando la temperatura del corpo e mantenendo le cellule cerebrali in stato di “ibernazione”, queste reagiscono meglio e non si deteriorano, permettendo un recupero delle funzionalità cerebrali. Nello specifico, la tecnica consiste nell’abbassare la temperatura corporea fino ai 33,5 gradi, mantenendo questo stato per 72 ore, tramite un materassino ad acqua collegato a un apparecchio raffreddante. (cri.s.)

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