«Nessun eroe, abbiamo salvato un ragazzo»

Parla il prof che per primo ha soccorso il quattordicenne colpito da arresto cardiaco in palestra. Le condizioni restano gavi
Este (PD), 4 novembre 2019. Studente ha un arresto cardiaco durante la lezione di educazione fisica all'ITIS Euganeo. Nella Foto: le operazioni di soccorso da parte dei medici
Este (PD), 4 novembre 2019. Studente ha un arresto cardiaco durante la lezione di educazione fisica all'ITIS Euganeo. Nella Foto: le operazioni di soccorso da parte dei medici



«Non ho alcun merito: sono solo stato uno degli anelli di una catena – di persone e di eventi – che è funzionata alla perfezione. E che ha salvato la vita di un ragazzo». A parlare è l’insegnante di educazione fisica che, lunedì mattina, nella palestra dell’Iis Euganeo di Este è intervenuto per primo nel salvataggio dello studente colto da arresto cardiaco. Non vuole che il suo nome sia citato, «perché ho fatto semplicemente quello che andava fatto, e sono stato uno dei tanti che hanno collaborato a salvare il ragazzo».

Sono da poco passate le 10 di lunedì e nella palestra dell’Euganeo arriva una classe prima dell’istituto di via Borgofuro. Il ragazzo in questione, dopo qualche giro di corsa attorno al parquet, si ferma e comincia ad ansimare. Non se la sente più di correre e comincia a camminare. Il respiro si fa sempre più affannoso, fino a che il quattordicenne crolla a terra inerme. «Ho messo in sicurezza la lingua intervenendo sulla mandibola, e ho cominciato immediatamente il massaggio cardiaco» spiega il docente «Fondamentale è stato l’arrivo di un collaboratore scolastico, che mi ha dato una mano praticando la respirazione bocca a bocca negli intervalli del mio massaggio cardiaco. Ripeto: la collaborazione è stata fondamentale per intervenire al meglio».

Nel frattempo altro personale ha accompagnato fuori dalla palestra il resto degli alunni, in evidente apprensione per quanto stava accadendo al compagno. «Quanto è durato il nostro intervento? In quel momento è impossibile calcolare il tempo. Non ci si rende conto nemmeno dello spazio. Si fa quel che si deve fare, e basta». Il docente sottolinea la collaborazione dei colleghi e il pronto intervento del 118, «che è arrivato in pochi minuti e che ha continuato con le manovre salva-vita e poi con la defibrillazione». Lo stesso ragazzo, una volta che il cuore è ripreso a battere, è stato poi accompagnato in ambulanza verso l’elisoccorso, che lo attendeva all’ex Saffa. Continua l’insegnante: «Ha sicuramente contribuito, in positivo, il fatto che già in passato io avessi praticato delle manovra salva-vita. In almeno altri due casi, anche se nulla avevano a che vedere con la gravità di quanto accaduto lunedì mattina. I corsi di primo soccorso a cui partecipiamo aiutano a mantenere vive le nozioni, quelle che poi può capitarci di applicare in casi concreti come ieri mattina (l’altra mattina, ndr)». L’insegnante loda inoltre l’atteggiamento del dirigente scolastico Roberto Zanré: «Non era in sede perché occupato in un corso di aggiornamento, ma da quanto è stato avvertito della situazione non ha mancato di rimanere in contatto con noi e poi di raggiungere la famiglia a Padova, in ospedale. Anche oggi (ieri, ndr) il contatto con i famigliari del quattordicenne sono stati costanti».

Le condizioni dello studente sono ancora serie, anche se il quattordicenne non rischierebbe più la vita. L’adolescente resta ricoverato nel reparto di cardiochirurgia pediatrica del Centro Gallucci di Padova. Lunedì sera non è stato effettuato alcun intervento chirurgico e il paziente è stato mantenuto in coma farmacologico. Stando alle prime indicazioni dei medici, l’arresto cardiaco sarebbe stato causato da un malfunzionamento elettrico. —



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