«Non c’è solo il Sant’Antonio Oculistica è eccellenza diffusa»

«Sono rimasto stupefatto di fronte alle affermazioni del dottor Alessandro Galan e per una volta derogo alla mia abitudine di non far polemica sui giornali»: non deve essere stato un bel risveglio ieri per il direttore generale dell’Usl 6 Euganea Domenico Scibetta. Di sicuro ha mal digerito lo sfogo del dottor Galan, direttore del Centro oculistico San Paolo dell’ospedale Sant’Antonio, il quale lamentava la carenza di investimenti in nuove tecnologie e la necessità di ampliare l’attività chirurgica per far fronte a liste d’attesa di un anno, in particolare per cataratte e visite pediatriche.
«La Direzione strategica» si legge nella nota diffusa dall’Usl Euganea, «mantiene sempre alta l’attenzione sui tempi di attesa costantemente monitorati per garantire un efficiente servizio per i cittadini». L’Usl Euganea dispone di tre Unità operative complesse di Oculistica: oltre al Sant’Antonio che copre anche l’Oculistica di Piove di Sacco, ci sono il reparto di Oculistica dell’Alta padovana diretto dal dottor Marzio Chizzolini, e l’Oculistica di Monselice diretta dal dottor Giovanni Lo Presti. «La riorganizzazione dell’Usl dopo l’unificazione delle tre ex 15, 16 e 17 ha consentito l’aumento degli interventi di cataratta e una riduzione dei tempi di attesa, risultato ottenuto con la rimodulazione degli orari.
Scibetta scegli di far parlare i primari dei reparti di Oculistica dell’Alta e di Monselice: «Grazie a queste operazioni siamo riusciti a ridurre i tempi di attesa per la cataratta abbattendoli in un anno da 12 a 6 mesi» dice il dottor Lo Presti dall’ospedale di Schiavonia. E gli fa eco il collega Chizzolini dall’Alta padovana che aggiunge: «Da noi ci sono stati risultati molto confortanti: i tempi per le cataratte si sono ridotti da 12 a 9 mesi, con un importante incremento dei casi trattati. Ricordo che siamo Centro regionale di riferimento per la retinite pigmentosa e uno dei tre Centri della rete europea per le malattie rare della retina. Siamo specializzati in chirurgia vitroretinica e abbiamo impiantato sette occhi bionici».
La nota della Direzione replica quindi alla proposta del primario Galan sulla riorganizzazione del suo reparto per incrementare l’attività: «Galan a luglio ha presentato un progetto che prevedeva la realizzazione di un unico polo oculistico per l’Usl Euganea proponendo di utilizzare l’intero secondo piano del Sant’Antonio. Tale soluzione, tuttavia, avrebbe provocato lo sfratto dei reparti di Gastroenterologia, Medicina d’urgenza e Cardiologia, 29 posti letto in tutto. «Un’ipotesi irrealizzabile» commenta la direttrice medica del Sant’Antonio Monica Briani, «non avremmo avuto spazi dove trasferire questi reparti. La sola riorganizzazione degli ambulatori con apertura pomeridiana ha richiesto sei mesi di negoziazione con l’équipe del dottor Galan che, peraltro, non aderisce all’istituto dell’acquisto di prestazioni, ovvero pacchetti di ore in libera professione rese all’Azienda».
«Nel 2017» conclude Scibetta, «abbiamo incrementato il numero di interventi di cataratta: + 15% nell’Alta, +33% a Schiavonia, +1% al Sant’Antonio, pari a 10.671 interventi complessivi. Nel piano triennale ci sono 357 mila euro di investimenti per il Centro San Paolo. Spero» conclude Scibetta, «che il dottor Galan capisca la nuova realtà dell’Usl Euganea».
(e.l.)
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