Non conosce l’italiano, cittadinanza negata a Loreggia

LOREGGIA. Il sindaco Fabio Bui ha negato ieri la cittadinanza italiana a una donna marocchina invitandola a tornare in municipio fra una settimana. «La signora in questione non è stata capace nemmeno di pronunciare le poche parole del giuramento» dichiara il primo cittadino, «se le impara avrà la cittadinanza, se non le impara mi rivolgerò al Prefetto per capire cosa fare». Un po’ il sindaco se l’aspettava che la donna, di una certa età, non avrebbe superato la prova.

«Credevo che almeno quelle 12 importanti parole le avesse imparate a memoria» commenta Bui, «non mi sembra sia tanto difficile pronunciare la formula “Giuro di essere fedele alla costituzione italiana e alle leggi dello stato”. La imparino a memoria se non la sanno leggere, perché ti concedono un diritto, ma almeno un dovere, il primo, è quello di dire due parole in italiano». Ieri mattina in quattro stranieri si sono presentati in municipio per ottenere l’ambita cittadinanza. «Gi altri tre erano preparatissimi» rivela Bui, «da quando sono sindaco ne ho concesse una cinquantina, alcuni sono incerti nella lettura, altri sono emozionati. Ma non mi era mai capitato uno zero assoluto. Se la concessione della cittadinanza fosse considerato un atto d’ufficio sarebbe un’altra cosa, ma è un atto pubblico. Invece alcuni lo considerano un loro diritto, senza fare niente. Ma per esercitare questo diritto uno dei primi doveri è saper leggere queste poche parole. Non intendo dare la cittadinanza a chi non ha il minimo senso del dovere nei confronti del Paese che li ospita e di cui chiedono di diventare cittadini».

Due mesi fa è stato il sindaco di Villanova, Cristian Bottaro, a negare la cittadinanza a un nordafricano: l’ha concessa al secondo tentativo.