Noventa, slot fuori orario spente con il tasto “furbo”

NOVENTA PADOVANA. Parte male la nuova gestione del bar “Pit stop” di Oltrebrenta, ovvero l’ex Sofia. Avviata l’attività il primo febbraio scorso, ieri c’è stato il controllo a sorpresa degli agenti della polizia municipale che hanno trovato le macchinette mangiasoldi in funzione oltre l’orario consentito.
Ciò nonostante il Comune avesse inviato già il 13 febbraio scorso l’ordinanza firmata dal sindaco Luigi Bisato in cui erano specificati gli orari di esercizio consentiti per le slot machine. Così la nuova titolare, una giovane cinese, è stata multata. La sanzione amministrativa andrà dai 25 ai 500 euro. E se nel corso dell’anno i gestori del bar “Pit stop” incorreranno nella stessa violazione, con un’ordinanza il locale verrà chiuso per un periodo da uno a sette giorni. Gli agenti guidati dal comandante Mario Carrai hanno anche scoperto che dietro al bancone c’era l’interruttore “furbo”, da premere all’arrivo delle ispezioni per disattivare all’istante le slot machines. Evidentemente ieri i gestori non sono stati tanto veloci ad arrivarci, oppure gli agenti hanno atteso il momento giusto per sorprenderli.
In base all’ordinanza in vigore, le slot machines possono restare in funzione solamente dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22, tutti i giorni, compresi i festivi. Insomma, in 45 giorni di gestione il “Pit Stop è già salito alla ribalta delle cronache due volte: risale infatti a domenica sera la lite provocata da un cittadino marocchino ubriaco che, invitato a uscire, si è messo a lanciare posacenere ed è rimasto ferito a una mano.
Non è, comunque, il primo caso di gestori multati a Noventa. Le slot machine del bar Bicocca di via Risorgimento, nell’estate 2016, sono rimaste spente per due giorni. Provvedimento assunto dal sindaco Bisato, dopo la seconda violazione commessa dalla titolare del locale. Anche in questo caso, la polizia locale aveva sorpreso una persona che stava giocando in orario vietato. La titolare aveva azionato il tasto per spegnere i dispositivi ma ma ormai la violazione era sastata accertata.
Quello dell’interruttore nasosto sotto il bancone dei bar ormai è un fenomeno sempre più diffuso e in modo particolare tra i gestori dei locali di origine cinese.
Fenomeno scoperto da qualche mese sta dilangando nelle città metropolitane, da Torino a Milano, e ora pare avere preso piede anche nei paesi di Provincia, magari tramandato dalla medesima filiera cinese.
Ma i controlli delle forze dell’ordine risultano efficaci. Come è accaduto anche ieri a Noventa. Ora il bar “Pit stop” è nel mirino degli agenti di Carrai.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova