Nuda legata appesa sotto il ponte
Performance del fotografo Alberto Lisi, maestro di Shibari

«Araki è stato più volte arrestato con l'accusa di oscenità e fu arrestato anche il direttore di un museo, solo per aver esposto le sue foto». Risponde così, serafico, il padovano Alberto Lisi, noto nome della fotografia di moda. Anzi, risponde così Hikari Kesho, il suo alter ego, maestro di Shibari divenuto famoso per mescolare l'antica arte giapponese della legatura alla pratica erotica del Bondage. Se vi capitasse di trovare una donna nuda, legata e appesa sotto al ponte di ferro sul Bacchiglione, prima di chiamare le forze dell'ordine, assicuratevi che non sia un back stage fotografico come quello da poco realizzato dal nostro Alberto Lisi. L'artista aveva già fatto conoscere al pubblico la pratica dello Shibari, antica forma artistica di legatura giapponese, di cui egli è maestro. In Giappone le risorse di metalli erano scarse ma abbondavano canapa e iuta e per immobilizzare i prigionieri veniva quindi usata la corda. Lo Shibari si ricollega anche allo Shatzu giacché i nodi delle corde vanno a stimolare quei punti anatomici su cui interviene anche l'agopuntura. Nell'arte contemporanea ci sono artisti, come Stelarc, ad esempio, o Franko b, che lavorano sulle sospensioni realizzando performance rituali. Le legature di Hikari Kesho, rivelano tutta la loro componente ludica, quasi spiritosa. L'artista padovano, dopo aver lavorato su Gwendoline, serie fotografica ispirata al fumetto erotico di John Willie, questa volta torna allo Shibari con una provocazione. L'ultimo set prescelto per le sue incursioni artistiche è la sponda del fiume Bacchiglione, sotto il "ponte de fero", luogo di passaggio aperto al pubblico. «L'idea - spiega Lisi - è quella di dare una visione alternativa del territorio e del paesaggio, i quali diventano scenografia e parte integrante della foto stessa. La modella trasformata dai giochi di luce, nodi e corde, non si trova più all'interno di un contesto asettico come può essere lo studio fotografico, ma diventa un tutt'uno con il contesto urbano e paesaggistico». Se l'ambiente diventa teatro della performance, cosa ne dicono i passanti? «Chi più curioso, chi più stupito e divertito, ma tutti molto partecipi», assicura il maestro. Come non crederci? Il risultato della performance sarà esposto al Fronte Porto Astra fino al 19 ottobre, all'interno di una più ampia esposizione fotografica di opere originali sul tema dell'arte della legatura.
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