Nuova cittadella della musica: così rinasce l’ex Foro Boario

PADOVA. Una cattedrale nel deserto che da anni offre solo rifugio a sbandati. Ora il progetto sul recupero c’è ed è quello di farne un’area dedicata ai giovani e alla musica, un nuovo cuore pulsante della città con l’architettura protagonista.
L’ex macello di corso Australia langue in preda al degrado da almeno un decennio. La struttura venne realizzata nel 1967 su un progetto dell’architetto Giuseppe Davanzo. Nelle intenzioni doveva essere una struttura strategica, in grado di scalzare il ruolo centrale di Tombolo quale mercato della carne più importante del Paese. Non ebbe successo. Nel corso della prima amministrazione Zanonato lo stesso architetto Davanzo aveva donato al Comune un master plan per un riassetto dell’opera, mai realizzato. Poi fu la volta della giunta Destro che optò per la creazione di un’area ludico-culturale, in cui trovasse spazio anche un centro commerciale. Anche questo progetto restò sulla carta. L’area oggetto dell’intervento è di 118.273 metri quadri, di cui 35.023 coperti, poteva contare su un mercato coperto di 3500 capi, una stalla di sosta per 1.250 capi, una stalla commerciale per 265 ed un parcheggio per 476 automezzi tra autocarri e macchine.
I 4 punti del progetto. L’architetto Bepi Contin ha curato il progetto, il suo collega Paolo Pavan la viabilità della zona e l’ingegner Emanuele Vivori si è occupato della realizzazione digitale. «L’intervento è stato suddiviso in 4 operazioni» spiega Contin «In primo luogo il recupero della cattedrale con un intervento di potenziamento della struttura esistente. Una operazione squisitamente architettonica. Si punta a triplicare la superficie calpestabile. Per quanto riguarda il Gran Teatro Geox, che rientra nell’area da riqualificare, la struttura va potenziata. Dovrà essere uno spazio libero, senza i pilastri con il tetto che si sorregge da solo. Quindi abbiamo previsto un pop auditorium, un’area attrezzata, un Gran Teatro ma all’aperto e per ultimo un parco ricreativo, nella zone dove si trovavano le stalle di sosta. Qui ogni gruppo potrà portare le sue attrezzature per gli spettacoli.
La presentazione. Il progetto per Corso Australia viene presentato il 7 aprile dalle 15.30 all’auditorium San Gaetano e tra i relatori figurano Andrea Colasio, Oddone Longo, Paolo Pavan, Guglielmo Monti e Bepi Contin. «L’ex Foro Boario di Giuseppe Davanzo», sottolineano gli organizzatori «è un esempio di architettura moderna proiettata nel contemporaneo e oltre, per contro il suo attuale stato è di massimo degrado non più tollerabile, pertanto non sono più procrastinabili scelte che ne possano garantire la conservazione, restauro e riuso». L’architetto Davanzo per l’opera è risultato vincitore del concorso indetto nel 1964 dall’allora amministrazione comunale e il suo progetto è stato realizzato dal ’65 al ’68. Riconoscimenti e premi sono arrivati da subito: Premio per “un’idea architettonica del 1966”, Premio In/Arch nel ’69 e numerose pubblicazioni tra le quali “L'industria Italiana del cemento” e “Bauen+Whonen”. Il manufatto ha assunto “caratteristiche monumentali” certificate dall'amministrazione comunale, soggetto a tutela della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto del Ministero per i beni e le attività culturali. L’intera area è stata oggetto di un bando di gara per l'affidamento in concessione del complesso immobiliare di corso Australia dell’ottobre 2008, alla cui scadenza, 2009, non hanno fatto seguito interventi realizzativi.
Il Comune è in attesa. «Il progetto non è ancora stato presentato nè al settore Urbanistica, nè al Patrimonio», spiega l’assessore comunale al Patrimonio, Marta Dalla Vecchia. «Non so se gli ideatori sono alla ricerca di finanziamenti, il Comune non ha messo in bilancio alcun stanziamento per ora, si è sempre pensato ad un autofinanziamento. Appena vedrò il progetto ne parlerò volentieri».
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