Nuova Ompi, tutti in fabbrica con i braccialetti elettronici

Per l’azienda servono soltanto per aprire le porte delle “camere bianche” Lavoratori preoccupati: temono di essere controllati nei loro spostamenti
foto Ferrari per Poletto, inaugurazione della nuova Ompi di Piombino Dese per Poletto e Carlon
foto Ferrari per Poletto, inaugurazione della nuova Ompi di Piombino Dese per Poletto e Carlon



La Nuova Ompi, azienda del gruppo Stevanato, leader nella produzione di contenitori farmaceutici, recentemente ha consegnato in prova ai propri dipendenti dei braccialetti elettronici sulla cui funzione non sembra esserci la dovuta chiarezza. La preoccupazione è forte tra i dipendenti che temono si tratti di un espediente per controllare i loro spostamenti. Ma l’azienda nega che la finalità sia legata alla tracciabilità del personale: «I braccialetti servono esclusivamente ad aprire le porte delle aree ad accesso controllato, come richiesto dalla normativa, per monitorare i livelli di contaminazione provenienti dall’esterno» commenta la direzione «Si tratta di un dispositivo che sostituisce il badge per accedere alle cosiddette “camere bianche”. Non c’è nessuna tracciatura di altri spostamenti all’interno dei reparti».

LA SPERIMENTAZIONE

Sono tre i braccialetti che l’azienda sta testando: «Ora i braccialetti non sono attivi. La sperimentazione serve a valutare, sulla base di criteri ergonomici, se i dipendenti siano facilitati ad eseguire il proprio lavoro con un dispositivo più comodo rispetto al badge», continua l’azienda. La sperimentazione di questi dispositivi non è stata però comunicata preventivamente ai sindacati, che hanno chiesto spiegazioni appena sono venuti a conoscenza dei test: «Siamo contrari all’adozione di braccialetti elettronici per la tracciabilità dei movimenti dei lavoratori» dichiara la Cigil «Ma se fosse dimostrato che questi dispositivi hanno effettivamente la stessa funzione del badge, riteniamo non vi sarebbero motivi di preoccupazione. Ci impegneremo comunque a vigilare sull’utilizzo e ad intervenire a tutela dei lavoratori qualora se ne ravvisasse la necessità».

LA PREOCCUPAZIONE

Tuttavia, alcuni dipendenti, che preferiscono restare anonimi, non nascondono la loro preoccupazione: «Finora il badge lo abbiamo utilizzato solo per registrare l’inizio e la fine del lavoro» spiega un lavoratore che opera proprio nel reparto dove stanno testando i braccialetti «Sono cinque anni che non utilizziamo il badge per accedere alle camere bianche. Nelle porte ci sono dei sensori. Quando qualcuno accede tramite il braccialetto, è comunque possibile risalire ai suoi movimenti. Oltretutto, nessuno ci ha spiegato come funzionano i braccialetti, ci è solo stato chiesto di indossarli». L’azienda precisa che, al termine del periodo di prova, se deciderà di sostituire i badge con i braccialetti elettronici, informerà i sindacati e i lavoratori: «Stiamo valutando con i lavoratori la funzionalità del dispositivo, già utilizzato nell’industria farmaceutica. Sulla base di riscontri oggettivi, l’adozione di tale dispositivo potrebbe essere estesa a tutti i lavoratori certificati e validati, per accedere alle aree ad accesso controllato». —

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