Nuova sede Ortoromi a Borgoricco

BORGORICCO. Una nuova sede produttiva dotata di impianti di lavorazione completamente automatizzati per la Ortoromi, la società cooperativa agricola creata15 anni fa da Rino Bovo ed Elio Pelosin e diventata leader nel mercato della produzione orticola fresca, preparata, pulita e commercializzata pronta per l’uso. Si trova in via Piovega e nasce per dare un maggior apporto di garanzia e salubrità alla propria gamma di prodotti. Entro pochi di mesi congloberà gli attuali stabilimenti produttivi di Loreggia e Villanova di Camposampiero, che saranno adattati ad altre attività. Il personale verrà spostato e non ci saranno licenziamenti ma anzi la proprietà prevede che il profilo occupazionale verrà incrementato, passando da 340 dipendenti a oltre 400. Nel nuovo impianto ha trovato spazio anche un laboratorio interno per l’analisi in tempo reale del prodotto. Il direzionale e l’amministrativo si sono già insediati, nel reparto produzione è attiva una linea che sta eseguendo gli ultimi test. Per l’azienda è un vanto poter affermare che struttura e macchinari sono stati progettati da personale interno.
La nuova Ortoromi si sviluppa su una superficie di 20 mila metri quadri e ha richiesto un investimento che sfiora i 20 milioni di euro, operato senza debiti aggiuntivi. Sul nuovo sito produttivo sono state attuate tecnologie all’avanguardia che in Italia non esistono sulla quarta gamma merceologia di riferimento. Un impianto con un nucleo d’avanguardia, un magazzino computerizzato che non esiste altrove, catene mobili al posto dei muletti, raffreddamento di tutto il comparto che, rispetto ai parametri energetici, crea ghiaccio immesso in sovrappressione all’interno dello stabilimento. Il sistema permette di smistare, guidati da un software, le casse di prodotto che vengono lavorate in una filiera molto breve: 20 minuti dell’arrivo della materia prima al confezionamento. Il tutto studiato per evitare qualsiasi manipolazione dopo il lavaggio. L’approvvigionamento dell’acqua avviene tramite la rete idrica e alcuni pozzi, che dovranno dotarsi di impianto di demineralizzazione visto che le falde della pianura hanno un contenuto elevato di ferro. A tal proposito è stata emanata un’ordinanza comunale su segnalazione dell’Usl 15. L’acqua consumata per il lavaggio, 800 metri cubi al giorno, al termine del ciclo di lavorazione sarà depurata e rilasciata in rete. Con la nuova sede unificata Ortoromi conta di raddoppiare l’attuale capacità produttiva, portandola a 600 quintali giornalieri su 322 giorni l’anno, ma potrebbe arrivare a un massimo di mille quintali giornalieri. Quanto ai rifornimenti, può contare su 500 soci produttori e su 60 ettari a Nord e 130 a Sud di superficie di produzione, di cui 70 in serra. La proprietà punta ad acquisire nuovi clienti tra i più importanti gruppi distributivi italiani e di aumentare il fatturato, sempre in crescita esponenziale. Nel 2012 l’esercizio è stato chiuso a 56 milioni di euro, nel 2013 a 67; le previsioni per l’anno in corso attestano a 70 milioni di euro complessivi se si considera anche la sede del Salernitano. «È un’eccellenza del nostro territorio» commenta il presidente del Consiglio regionale veneto Clodovaldo Ruffato, che ha visitato in anteprima la nuova sede.
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