Nuovi usi, la percentuale del mediatore va al ribasso

Per chi compra e per chi vende costerà meno pagare l’agente immobiliare La Camera di Commercio introduce valori parametrati al prezzo dell’operazione



In tempo di crisi, un ridimensionamento della percentuale di mediazione immobiliare non può che essere visto come una benedizione da chi deve comperare o vendere casa e si prepara ad essere "strangolato" da un mutuo pluridecennale. Fino ad ora gli agenti immobiliari erano soliti richiedere il 3% del valore della compravendita, sia dall'acquirente che dal venditore, rifacendosi all'uso normativo previsto nell'Albo della Camera di Commercio. A dire il vero, la norma prevedeva il 2% del valore, che saliva al 3% se il mediatore doveva svolgere ulteriori accertamenti affinché la compravendita andasse a buon fine.

Prassi rivista

Ma pare che la richiesta del 3% fosse una prassi consolidata per tutte le vendite. Il che significava incassare 12 mila euro dai due attori della compravendita a fronte di un immobile del valore di 200 mila. Due anni fa è stata nominata la Commissione, presieduta dal magistrato Vincenza Lanteri (che ha ricevuto l'incarico dal presidente della Corte d'Appello), chiamata alla revisione degli usi normativi della Camera di Commercio di Padova, che devono essere rivisti e aggiornati ogni 5 anni.

Nuove percentuali

L'uso normativo ha bisogno di due elementi essenziali per essere fonte normativa: quello oggettivo, la ripetizione costante nel tempo, e quello soggettivo, la consapevolezza da parte dell'utenza che quell'uso è fonte di diritto che ha carattere cogente, vincolante. L'uso normativo rivisto dalla Commissione, già applicabile, prevede a favore del mediatore il pagamento del 3% per un valore della compravendita fino a 100 mila euro, oltre 100 mila e fino a 500 mila si scende al 2%, oltre 500 mila è l'1,5%. Questi valori sono quelli registrati dall'indagine statistica ordinata dalla Commissione, che ha chiesto al Consiglio Notarile di Padova (che comprende anche la provincia), di fornire gli atti notarili relativi alle compravendite effettuate nel settembre e ottobre dello scorso anno, che riportano anche il valore corrisposto all'agente per la mediazione. Hanno risposto 75 notai su 81. I valori emersi sono quelli decisi per il nuovo uso normativo, valori che per gli atti oggetto dell'indagine si era riusciti a ottenere dopo una dura contrattazione con l'agente immobiliare. Subito è arrivata la lamentela dei rappresentanti nazionali di categoria, che hanno reclamato l'importanza del loro lavoro che così sarebbe in parte svilito.

Il calcolo dei valori

Ma va fatto presente che i nuovi valori sono emersi da un'indagine statistica e sono quindi quelli reali. Va sottolineato poi che il notaio, che risponde professionalmente della compravendita, con vincoli, ipoteche e molto altro, e deve pure pagarsi un'assicurazione che risponda per eventuali errori in un rogito, incassa all'incirca l'1% del valore del bene venduto con la sua prestazione, mentre l'agente immobiliare, sommando le due parti, arriva al 6%. La Commissione, che non può imporre nulla, ha solo individuato quello che la collettività ritiene giusto e conforme al diritto. La giunta della Camera di Commercio ha preso atto all'unanimità della delibera della Commissione. Le parti sono libere di stabilire tra loro una diversa percentuale della mediazione: il consiglio però è di sottoscrivere un contratto per evitare future controversie. —



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