Nuovo Codice della strada, linea dura a Padova: ritirate 60 patenti per guida al cellulare
Linea dura a Padova contro i trasgressori del Codice della strada. In monopattino senza il casco, già 50 i multati. Fontolan: «Noi vigili pronti a sperimentare i taser»
Linea dura contro i trasgressori del nuovo Codice della strada. La Polizia locale ha già elevato le prime cinquanta multe ai conducenti dei monopattini pizzicati senza il casco (ora obbligatorio per legge anche per i maggiorenni).
«E abbiamo superato le sessanta sanzioni per guida con lo smartphone in mano. Dati in linea con quelli del mese precedente, solo che ora scatta immediato anche il ritiro della patente», spiega il comandante Lorenzo Fontolan.
A margine della festa del santo patrono della Polizia locale, il dirigente ha così evidenziato alcuni dei punti salienti dell’attività che i vigili hanno svolto nel 2024. Attività caratterizzata negli ultimi mesi dalle significative modifiche alle norme apportate dal Ministero dei trasporti.
Un anno in numeri
Sono stati in tutto 1.134 gli incidenti rilevati dalla Polizia locale negli scorsi dodici mesi, ossia quelli più gravi che in genere richiedono l’intervento del personale medico del 118. Non sono mai stati così pochi da quando gli uffici di via Gozzi tengono una lista aggiornata degli interventi. Fa eccezione solo il 2020, anno di covid e lockdown, con 870 rilievi.
Resta invece stabile il numero di persone rimaste ferite: 985 (nel 2023 erano 980). Altro numero che resta costante è quello relativo ai decessi: lo scorso anno sono stati dieci. I quartieri con più scontri tra veicoli restano la zona del centro e i rioni di via Venezia, Camin e Forcellini.
«Abbiamo anche completato il percorso di addestramento della quinta unità cinofila antidroga, e svolto migliaia di ore di controlli nelle strade», osserva Fontolan. «E non abbiamo fatto in tempo a prendere il respiro», aggiunge, «che da metà dicembre si è partiti con le nuove regole che, ad appena un mese dalla loro applicazione, ci hanno portati a rilevare decine di infrazioni».
Le nuove regole
Tra i temi più caldi del nuovo Codice della strada spicca l’obbligo del caso per i conducenti di monopattini. L’infrazione prevede una sanzione di 50 euro. La norma voluta dal ministro Matteo Salvini rispecchia l’aumento degli incidenti in cui sono coinvolti i veicoli elettrici a due ruote: non a caso negli ultimi due anni sono pressoché raddoppiati gli infortuni, arrivando a quota 93.
«È importante segnalare che a distanza di un mese dall’introduzione delle nuove norme, continuiamo a sorprendere molti conducenti ancora sprovvisti di casco», riflette il comandante.
Altro elemento introdotto dal Ministero è il raddoppio delle sanzioni agli automobilisti che sostano abusivamente sugli stalli per disabili. «Penso che il nuovo Codice su alcuni punti di vista sia utile, particolarmente sugli aspetti relativi alla sicurezza stradale», prosegue, «soprattutto in merito alla guida al telefonino. Gli smartphone restano una delle cause principali di distrazione. Prevedere il ritiro della patente, secondo me, è un deterrente necessario».
Taser, a che punto è l’adozione
«Noi siamo pronti per la sperimentazione dei taser, ma sta al consiglio comunale la parola finale», afferma Fontolan. «Il corpo di Polizia locale cittadino ha entrambi i requisiti necessari per l’adozione», chiarisce, «Per primo il fatto che sia un corpo già armato, ossia dotato di armi d’ordinanza. Il secondo criterio è relativo alle dimensioni demografiche, che la città del Santo rispecchia appieno».
Nel caso di Padova – osserva poi il comandante – il taser non verrebbe fornito a tutti gli agenti, ma solo a un numero ristretto di unità di pronto intervento, e comunque per un massimo di quattro o cinque dispositivi per tutto il corpo a fronte di 20 agenti formati al loro utilizzo.
I risultati delle zone 30
Gennaio è sempre tempo di bilanci, e l’amministrazione comunale bolognese la scorsa settimana ha evidenziato che l’estensione del limite di velocità a 30 chilometri orari a tutto il territorio urbano ha azzerato gli incidenti mortali.
Anche Padova, tra dibattiti e polemiche, in questi anni sta vedendo un’estensione delle aree con il limite 30. Ma le somme, secondo il comandante dei vigili, non sono così facili da tirare. «Nell’ultimo ventennio abbiamo dimezzato gli incidenti», spiega Fontolan.
«Abbiamo fatto molto nella formazione, con incontri frequenti nelle scuole sulla sicurezza stradale. Insieme a questo, ci sono state una serie di scelte infrastrutturali che hanno migliorato la sicurezza, come le rotatorie. Le zone 30 riducono gli incidenti gravi ma non è facile, per ora, capire quanto stiano facendo la differenza».
E conclude: «Sono comunque in calo le multe degli autovelox, così come le soglie di superamento dei limiti. I padovani seguono molto di più le regole di una volta».
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