Nuovo market dell'Est in stazione: alcol in saldo
Supermercato in via Tommaseo: residenti preoccupati. Vende prodotti rumeni, russi, polacchi e ucraini

Il supermercato russo aperto all’angolo tra via Tommaseo e via Donghi
PADOVA. Si chiama Mix Markt, è un supermercato di 350 metri quadrati e vende prodotti rumeni, russi, polacchi e ucraini. Ha aperto i battenti venerdì scorso in via Tommaseo 13, all'angolo con via Donghi, dove tra luglio e agosto sarebbe dovuta sorgere una nuova sala giochi: il Comune, considerate le caratteristiche della zona, ne vietò l'apertura. Ora però, con il nuovo market che fa parte di una catena in franchising già presente a Roma, Milano e Verona, la situazione non è migliore. Soprattutto perché vengono commercializzati anche alcolici a prezzi stracciati e fino alle 21.
ZONA "CALDA".
Ad una decina di metri di distanza ci sono le cucine popolari, a duecento metri in linea d'aria c'è la stazione ferroviaria: basta questo per capire che stiamo parlando di una zona "calda". Anzi, mai così calda come in questo periodo. Eppure venerdì pomeriggio il nuovo negozio di alimentari ha aperto i battenti, mettendo in esposizione prodotti importati direttamente da Russia, Polonia, Romania e Ucraina. Per molti residenti è stata una sorpresa. Visto il momento, considerato tutto ciò che è successo in questi mesi nell'area compresa tra lo scalo ferroviario e le cucine popolari, l'arrivo di un simile negozio non può essere visto di buon grado.
MALUMORI.
«Tutto, tranne la sala giochi: questo è il principio che ci ispira - dice sicuro Giancarlo Vedana, da tempo rappresentante dei residenti della zona ed ex vice presidente del Comitato di piazza De Gasperi - tecnicamente un supermercato non dovrebbe rappresentare un problema, però purtroppo il Mix Markt vende anche alcolici e rimane aperto fino alle 21. Infatti in questi giorni abbiamo già visto gente stazionare sotto i portici fino a tarda ora, con le bottiglie di birra in mano. Comunque noi stiamo monitorando la situazione».
SORPRESA IN COMUNE.
«Via Tommaseo? Dove?». L'assessore al Commercio Marta Dalla Vecchia cade dalle nuvole. Non è al corrente della nuova apertura, in quello che è stato battezzato il «nuovo Bronx» di Padova. «Mi preme ricordare che con l'istituzione delle liberalizzazioni non c'è bisogno né di licenza, né di permesso - sottolinea l'assessore Dalla Vecchia - un nuovo negozio è tenuto a comunicarci l'apertura il giorno stesso in cui apre o qualche giorno prima e può tenere aperto 13 ore al giorno, nella forbice oraria tra le 7 e le 22. Ma tecnicamente il Comune non può fare nulla per impedire una nuova apertura. Certo poi scattano i controlli e le eventuali sanzioni nel caso in cui vengano ravvisate irregolarità nella gestione».
SALA GIOCHI.
Lo spazio commerciale all'angolo tra via Donghi e via Tommaseo, dove un tempo c'era la Banca Popolare di Lodi, è finito nella bufera a inizio estate quando è emerso il progetto di aprire una nuova sala giochi. Contro tale apertura era stata organizzata anche una massiccia raccolta di firme da parte di residenti e commercianti. La domanda della società austriaca che ne avrebbe assunto la gestione è stata respinta perché l'insediamento del nuovo punto giochi non avrebbe rispettato i criteri del regolamento del settore: la sala sarebbe stata troppo vicina alle scuole e a meno di 500 metri dall'ingresso della chiesa della Pace.
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