Nuovo rinvio per il Mose: in funzione soltanto all’inizio del 2022
VENEZIA. La conclusione del Mose slitta di tre anni. Il nuovo cronoprogramma aggiornato prevede al 30 giugno 2017 l’inizio della fase di avviamento; il 31 dicembre 2018 il termine delle opere alle bocche, l’inizio della gestione con impianti provvisori e l’inizio del collaudo funzionale del sistema.
Il 30 giugno 2020 è indicato come il nuovo termine per la realizzazione degli impianti definitivi e l’inizio della gestione con gli impianti definitivi. Infine la data più attesa: la consegna definitiva delle opere collaudate, che si farà, però, soltanto il 31 dicembre 2021. Solo allora potrà essere dato avvio alla gestione.
Nuovo accordo. È quanto stabilito dall’atto firmato ieri mattina fra Provveditorato alle opere pubbliche e Consorzio Venezia Nuova.
«Con l’obiettivo» si legge nel documento «di garantire il completamento del sistema Mose entro una tempistica certa, l’ottimale esecuzione dei lavori e con essa il risultato finale delle piena funzionalità del sistema nel suo complesso».
Nel documento sottoscritto si garantisce altresì che «il Provveditorato e il Consorzio Venezia Nuova nella gestione commissariale possano proseguire le attività di competenza e operare un maggiore ricorso al mercato, su indicazione del Provveditorato, per le opere residue non ancora assegnate».
I punti cruciali. Le parti hanno concordato di effettuare la ricognizione di quanto stanziato e contrattualizzato, la verifica delle somme accantonate e di quelle non ancora utilizzate, l’individuazione di risorse disponibili da destinare alla copertura, anche parziale, degli oneri finanziari sostenuti dal Consorzio Venezia Nuova per anticipare il pagamento dei lavori contrattualizzati rispetto alla disponibilità annuale delle risorse assegnate
Incontri bimensili. Provveditorato e amministratori straordinari del Consorzio Venezia Nuova, nel rispetto delle rispettive competenze, si impegnano a incontrarsi con cadenza bimensile per affrontare e discutere i temi di interesse comune.
Tra gli altri punti si sottolinea l’esigenza di accertare le disponibilità effettive derivanti dalla gestione dei Piani Operativi, di programmare il collaudo degli impianti e della funzionalità complessiva del Mose e infine di valutare le spese del Consorzio Venezia Nuova, con la corretta imputazione delle stesse al completamento o all’avviamento e alla manutenzione (a semplice rimborso).
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