Oasi del Bacchiglione sepolta dai detriti e dall’immondizia

Eden per numerose specie di uccelli e mammiferi trasformato in una grande discarica a cielo aperto

SELVAZZANO. L’Oasi del Bacchiglione merita maggiore rispetto. L’area di interesse naturalistico, piccolo eden per numerose specie di uccelli e piccoli mammiferi che la scelgono per nidificare o per svernare, è spesso attaccata dall’uomo che abbandona tra il verde rifiuti di ogni tipo, oltre a quelli che il fiume porta con le piene. Recentemente in mezzo alle ortiche è stato lasciato un vecchio mobiletto da cucina e chissà per quanto tempo rimarrà in quel posto prima che una persona di buona volontà e con maggiore senso civico di chi l’ha abbandonato, provveda a recuperarlo. Avvicinandosi all’ansa del fiume si notano taniche e bottiglie di plastica, bidoni di quelli per il trasporto degli idrocarburi vuoti che galleggiano sull’acqua. La situazione è più o meno la stessa anche a valle, nel tratto del Bacchiglione verso il ponte Azzurro di Tencarola. Non più di un mese fa gli operatori di Etra sono dovuti intervenire per recuperare dei vecchi materassi e dei mobili da appartamento scaricati lungo l’argine sinistro a circa 300 metri dal ponte. Una situazione che indigna quanti quasi quotidianamente passano parte del tempo libero a passeggio lungo la pista ciclopedonale che sull’argine destro tra non molto si potrà percorrere anche di notte, grazie all’impianto di illuminazione a led installato dal comune di Selvazzano. Il Bacchiglione nei programmi della giunta Soranzo è considerato una risorsa in grado di richiamare quegli amanti del turismo fluviale che prediligono la natura. Non a caso è in cantiere un progetto di navigazione turistica nel tratto da Selvazzano a Monselice che dovrebbe concretizzarsi molto presto.

A Tencarola, nei pressi del ponte, partiranno i lavori di costruzione di un porticciolo per l’approdo dei natanti. È evidente che a fronte di una valorizzazione del fiume stride il continuo abbandono di rifiuti.

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