Occultamento di cadavere e truffa i reati contestati
SANT’URBANO. Non solo il reato di truffa. La procura rodigina ha contestato a Federico Bernardinello anche l’aggravante perché «il fatto è commesso a danni di un ente pubblico», in questo caso l’Istituto nazionale di Previdenza che paga le pensioni. La denuncia è scattata pure per occultamento di cadavere. Anzi, si tratta di un doppio occultamento che potrebbe essere appesantito da qualche altra aggravante, visto che i corpi sono addirittura due.
Truffa e occultamento sono i reati per i quali il 55enne di Sant’Urbano è stato indagato di fronte alla macabra scoperta. Tuttavia l’inchiesta è appena decollata e non si esclude che Bernardinello possa essere chiamato a rispondere anche di falso. L’uomo continuava a riscuotere la pensione dello zio e della mamma, morti rispettivamente tre anni fa e sei mesi fa: ha alterato qualche documento per poter incassare i soldi?
Fondamentale sarà capire se i due siano davvero spirati per cause naturali. Detto questo anche nella migliore delle ipotesi, Bernardinello rischia grosso. La truffa è punita fino a 3 anni di carcere, per occultamento e falso potrebbe rischiare altrettanto, salvo poi ricorrere a riti alternativi per beneficiare di una riduzione nel caso l’indagine si concluda con la richiesta di processo. Ma forse l’aspetto più preoccupante potrebbe essere la richiesta di risarcimento da parte dell’Ente previdenziale, che pretenderà la restituzione delle pensioni indebitamente incassate. —
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