Omicidio di Limena, il funerale di Bergamin sabato 15 marzo
L’ultimo saluto all’80enne nella parrocchia di Tremignon, frazione di Piazzola sul Brenta. Intanto proseguono le indagini a carico di Alessio Battaglia e spunta l’ipotesi estorsione

Per chi volesse dare l’ultimo saluto a Franco Bernardo Bergamin, il pensionato di 80 anni assassinato nella sua abitazione di Limena, il funerale verrà celebrato sabato 15 marzo alle 10, nella chiesa di San Giorgio Martire di Tremignon, a Piazzola sul Brenta. Sempre nella stessa chiesa parrocchiale, venerdì 14 alle 19.15, verrà recitato un rosario in suo ricordo.
«Ho lasciato la vita terrena per un luogo di colore e festa come sono io»: è il contenuto dell'epigrafe che hanno voluto le sorelle Rosanna e Bernardetta.
Intanto le indagini dei carabinieri, coordinati dal pubblico ministero Marco Brusegan, titolare dell’inchiesta, vanno avanti.
Quello che vogliono capire gli inquirenti è cosa possa aver spinto Alessio Battaglia, 40 anni, originario di Trieste ma da mesi ormai ospite di Bergamin insieme alla compagna, a uccidere il pensionato. Secondo i primi accertamenti sembra che la violenta lite, sfociata poi in omicidio, possa essere nata per questioni economiche.
Più nello specifico delle bollette che Battaglia si sarebbe rifiutato di pagare e dall’altra parte Bergamin che sarebbe stato stanco di sostenere le spese per lui e la compagna e forse elargire anche del denaro.
Per questo motivo il pubblico ministero ha deciso di vederci più chiaro a riguardo e ha incaricato i carabinieri a svolgere una serie di verifiche sul conto bancario del pensionato 80enne, ucciso nella serata del 22 febbraio scorso nella sua abitazione di Limena in via Giovanni XXIII al civico 4, infilato in due sacchetti dell’immondizia, chiuso in un armadio di una stanza la cui porta era stata poi sigillata con del nastro adesivo.
Un’altra ipotesi che è poi emersa più recentemente è quella dell’estorsione. I carabinieri infatti stanno anche cercando di accertare se per caso Battaglia avesse aperto in qualche istituto di credito o alle Poste un conto corrente.
L'obiettivo è quello di controllare le entrate e le uscite. In modo particolare se ci fossero prelievi frequenti effettuati da Bergamin. Se così fosse infatti si potrebbe aprire la prospettiva del pensionato costretto a prelevare denaro e a versarlo a Battaglia, il quale a questo punto sarebbe stato quindi anche autore di estorsioni.
Il 40enne nel suo passato aveva avuto problemi di giustizia proprio per questo tipo di reato. Nel 2015 era infatti stato processato e condannato.
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