Omicidio stradale, condannato a dieci mesi

Il 35enne automobilista aveva tagliato la strada a Riccardo Benvenuti, 16 anni. Il gup ha riconosciuto un concorso di colpa 
BELLUCO - FOTOPIRAN - PIOVE DI SACCO - RECUPERO FOTO RICCADO BENVENUTI
BELLUCO - FOTOPIRAN - PIOVE DI SACCO - RECUPERO FOTO RICCADO BENVENUTI

SANT’ANGELO DI PIOVE

Due ragazzini che procedono lungo la strada l’uno in motorino l’altro in bici, trainato dal primo. Poi un’auto che, durante una svolta, taglia la strada investendo il ragazzino sulla due ruote. Ieri l’ultimo capitolo della dolorosissima vicenda si è chiuso davanti al gup padovano Maria Luisa Materia che ha condannato a 10 mesi (con la sospensione condizionale) l’automobilista alla guida della Kia, N.M., oggi 35enne di Vigorovea. La sentenza è stata pronunciata al termine di un giudizio abbreviato che, per legge, prevede lo sconto di un terzo della pena. Non solo. L’accusa era di omicidio stradale ma in questo caso alla vittima è stato imputato un “concorso di colpa”. Insomma responsabilità per l’accaduto diviso a metà fra il conducente dell’auto, che è stato disattento e non ha rispettato in maniera completa le regole del codice della strada, e il giovanissimo ciclista che si era fatto trainare dall’amico in motorino. Una scena quest’ultima vista chissà quante volte e magari, da “ragazzi”, vissuta in prima persona da tanti: purtroppo sulla strada è un “gioco” pericoloso che, quella notte dell’11 novembre 2018, è stato pagato a caro prezzo da Riccardo Benvenuti, 16 anni appena e tanta voglia di vivere.

Il drammatico incidente è avvenuto intorno all’1.30 dell’11 novembre 2018 in centro a Sant’Angelo all’altezza dell’incrocio tra via Roma e via San Polo. Riccardo, a 100 metri da casa, era in sella alla sua bicicletta e procedeva lungo via Roma accanto all’amico che guidava un piccolo scooter e lo stava trainando. Arrivato all’incrocio, Riccardo si è schiantato contro la fiancata destra dell’auto: per la violenza dell’impatto aveva sfondato il finestrino. La macchina, che proveniva dal senso opposto, stava svoltando in via San Polo senza rispettare la precedenza. La ricostruzione dell’accaduto da parte della procura ha portato ad accertare un concorso di colpa da parte sia dell’automobilista che della vittima. Da qui la condanna per omicidio stradale ma con una responsabilità “condivisa” che ha portato a una sanzione di dieci mesi e alla concessione della sospensione condizionale della pena. Riccardo si era anche rialzato sulle proprie gambe, salvo poi crollare a terra. Trasferito all’ospedale in condizioni gravissime, era morto la notte stessa. —



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