Ora c’è il semaforo a Taggì di Sotto Pedoni più sicuri

LIMENA Pedoni più sicuri grazie al nuovo semaforo installato dal Comune di Limena a Taggì di Sotto. Premendo il pulsante, il semaforo diventa rapidamente rosso per chi transita lungo la provinciale e...

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Pedoni più sicuri grazie al nuovo semaforo installato dal Comune di Limena a Taggì di Sotto. Premendo il pulsante, il semaforo diventa rapidamente rosso per chi transita lungo la provinciale e verde per i pedoni, che possono quindi attraversare la strada senza pericolo. E l’intervento pare già apprezzato dai residenti.

«Su indicazione del consigliere Anna Turato, che ha una delega a seguire le frazioni di Taggì di Sotto e di Sopra, abbiamo installato anche questo semaforo, dopo quello collocato a Taggì di Sopra qualche anno fa – illustra l’assessore ai Lavori Pubblici, Marco Selmin –. I residenti ci chiedevano di mettere in sicurezza l’attraversamento pedonale, così abbiamo trovato il denaro e l’abbiamo messo in funzione».

Il semaforo è costato alle casse comunali 18 mila euro, completamente a carico di Limena, sebbene la provinciale per metà ricada sotto Villafranca. I negozianti dal lato limenese della provinciale hanno già raccolto i primi commenti positivi dei cittadini, che sono costretti ad traversare la pericolosa e trafficata provinciale per recarsi da un lato nei negozi e dall’altro in chiesa e al capolinea dell’autobus numero 11. Eppure un sistema di attraversamento sicuro lo avevano già da anni: sotto la provinciale, infatti, è stato realizzato, sempre da Limena, un sottopasso, che da piazza Pretto arriva al piazzale della chiesa. «Ma nessuno lo utilizza mai – spiega Selmin –, perché il tragitto si allunga e perchè molti temono di fare brutti incontri nelle ore serali». Le frazioni di Taggì avrà anche altri due interventi nel corso dell’anno: con una spesa di 6 mila euro arriveranno a breve 60 paletti per completare la messa in sicurezza della pista ciclabile lungo via Fornace, la provinciale 55. E il 2012 vedrà anche l’asfaltatura di via Venezia.

Cristina Salvato

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