Ora le multe, poi le tasse lievitate Case «fantasma» al setaccio
di Enrico Ferro
Dopo l. a mappatura dell’Agenzia del Territorio sulle unità immobiliari sconosciute partono le sanzioni. E saranno seguite a stretto giro dalle tasse riadeguate e maggiorate. L’ufficio catastale di palazzo Moroni ora dovrà esaminare caso per caso. Tra i 6.436 fabbricati mai dichiarati rilevati in tutta la provincia di Padova infatti, circa 50 sono in città. I tecnici comunali ora daranno il via alla fase successiva: la multa per mancata iscrizione al catasto varia tra i 700 e gli 800 euro.
«Il settore edilizia privata rilascia i permessi di costruire - spiega l’assessore all’Edilizia Giovanni Battista Di Masi - spesso capita che chi richiede l’intervento poi non effettui l’iscrizione al Catasto. Ci tengo a sottolineare che sul fronte dell’abusivismo va tutto il mio impegno di assessore e dunque eserciteremo una capillare azione di controllo. Multeremo tutti i trasgressori, che poi ovviamente dovranno regolarizzare la situazione». Oltre alla multa, dunque, arriveranno anche le tasse riadeguate con i nuovi parametri. In prima linea c’è Erminia Aziani, dirigente del servizio catastale del Comune e capo area dei servizi territoriali.
L’Agenzia del Territorio è arrivata ad individuare questi immobili fantasma attraverso la sovrapposizione delle foto aeree alla cartografia catastale. «Effettuano un sorvolo a bassa quota ogni 5 anni al fine di individuare le discrepanze tra lo stato di fatto e le mappe - continua Di Masi - Abbiamo acquisito i dati dell’agenzia e ora agiremo di conseguenza. I circa 6.500 casi riscontrati sono spalmati su tutta la provincia. In città dovrebbero esserci una cinquantina di situazioni anomale ma dovranno essere esaminate una ad una, perché non è detto che nascondano per forza “case fantasma”. Potrebbero essere case in costruzione o altri insediamenti che non richiedono l’accatastamento. Faccio un esempio concreto: in seguito al sorvolo del 2006, su 399 segnalazioni del Comune di Padova, solo 100 si sono rivelate essere situazioni irregolari. Per esempio una cappella cimiteriale viene segnalata come irregolare durante i sorvoli ma è un’opera che non è soggetta al Catasto a fini tributari».
Per risolvere in modo concreto questo problema è stato studiato un capillare sistema di controlli incrociati. «Il censimento è stata una buona occasione di verifica - continua l’assessore - i rilevatori hanno segnalato situazioni che, effettivamente, non risultavano nelle carte. Poi c’è lo scambio di informazioni tra polo catastale, edilizia privata e agenzia del territorio. Dal canto nostro, cercheremo di fare tutto il possibile per ridurre al minimo questo bubbone».
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