Ospedale: a Padova scatta la rivoluzione direttori. Pediatria a Da Dalt, promosso Crisanti

PADOVA.
Alla fine la rivoluzione è arrivata. E tra le pieghe di una complessa quanto articolata burocrazia rivela cambiamenti epocali, sia sul fronte organizzativo, con una sinergia più stretta tra Azienda ospedaliera e Università, che dei direttori di dipartimento, scelti per guidare il “new deal” della sanità padovana.
La novità
Che, tra gli altri, avrà il volto di Liviana Da Dalt, già in prima linea nel Pronto soccorso pediatrico e alla quale ora è stato affidato uno dei quattro dipartimenti strutturali, quello della Salute della Donna e del Bambino. Succede a Giorgio Perilongo, che guiderà il Dipartimento Funzionale Aziendale di Malattie Rare, che pure è leader in Europa.
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Ma andiamo con ordine: ieri l’Azienda ospedaliera ha messo il timbro sulla nomina dei nuovi direttori di dipartimento, scelti dal direttore generale Luciano Flor d’intesa con il rettore Rosario Rizzuto, tra conferme, promozioni – cui corrisponde qualche inevitabile bocciatura –, e spartizioni tra ospedalieri e universitari, in un equilibrio storicamente di difficile gestione che viene tuttavia livellato, almeno nella sostanza con un’eguale remunerazione e pari dignità nel Collegio di direzione.
Il nuovo corso
I nuovi direttori di dipartimento vanno a completare l’Atto aziendale, adottato in via definitiva il primo giugno e istituito per dare definitivamente attuazione a una progettazione comune tra Azienda e Università su assistenza e ricerca, rendendo così più efficienti gli investimenti sui progetti e consentendo un’impostazione maggiormente integrata rispetto al passato. L’applicazione dell’Atto aziendale, infatti prevede un modello nuovo di articolazione tra didattica, ricerca e assistenza.
La struttura
L’Azienda ospedaliera Università di Padova (Aoup) ha individuato nei quattro Didas, Dipartimenti didattico-scientifico-assistenziali integrati, il proprio modello di dipartimento peculiare. Si tratta di quattro dipartimenti strutturali “verticali” che, di fatto, governano le risorse: Medicina dei sistemi, con 28 Unità complesse e 8 semplici, affidata a Roberto Vettor nel segno della continuità; Chirurgia (rispettivamente 27 e 3) guidata dal presidente della Scuola di Medicina, Stefano Merigliano; il Dipartimento Salute della Donna e del Bambino (15 e 6), come detto a Liviana Da Dalt, e Servizi di Diagnostica integrata (17 e 3) a Mario Plebani. Con lo stesso peso, i Dipartimenti Funzionali Aziendali, riuniti secondo i processi assistenziali più importanti (in cui sono inserite anche le Unità del Sant’Antonio): sono 17 con 250 Unità complesse e 32 semplici.
Le promozioni
In questo scenario, promossi gli ultimi acquisti, a partire da Andrea Crisanti, alla guida di Epidemiologia, Profilassi e Terapia delle Malattie Infettive, Paolo Navalesi all’assistenza Intensiva e Piero Nicolai alle Neuroscienze. Area Medica e Chirurgica del Sant’Antonio, saranno dirette rispettivamente a Giorgio Vescovo ed Enrico Sartorello.
Oncologia
Ancora, sette i Dipartimenti Funzionali Interaziendali, in cui Pierfranco Conte, dell’Istituto oncologico Veneto, guiderà l’Oncologia: una decisione che fa coincidere il coordinatore della Rete oncologica veneta con quello del Dipartimento interaziendale, per aumentare efficienza e interazione delle due realtà. Infine, alla guida del Dipartimento amministrativo unico, Maria Luisa Bissoli. —
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