Ospedale, arriva la Week Surgery

PADOVA. Rivoluzione all’ospedale Sant’Antonio: parte da domani la Week Surgery, la super area chirurgica per degenze non superiori ai cinque giorni. Il comparto, frutto di una riorganizzazione dei reparti chirurgici, è dedicato agli interventi invasivi e semi-invasivi con dimissioni entro il fine settimana. Tre le aree coinvolte - chirurgica, urologica ed ortopedica - per un’unica piastra operatoria.
Ricoveri settimanali. Obiettivo di tale riorganizzazione, spiega il direttore generale dell’Usl 16 Urbano Brazzale, è la riduzione delle liste d’attesa e la razionalizzazione di gestione e costi. Ma cosa cambia concretamente per i pazienti? Una velocizzazione dei tempi dell’operazione a cui devono essere sottoposti, assicurano in via Degli Scrovegni. «In questo modo c’è infatti una migliore programmazione degli interventi», precisano in direzione generale, «Programmazione che viene fatta sulla base dell’intensità di livello assistenziale». I livelli individuati sono diversi: interventi ambulatoriali, in day surgery, in week surgery (da domani) e di chirurgia maggiore (mentre hanno un percorso a parte quelli che arrivano dal pronto soccorso). Tale suddivisione, oltre ad accorciare le code, comporta ulteriori vantaggi: maggior appropriatezza dei ricoveri, riduzione della permanenza in ospedale, miglior rapporto tra risorse impiegate ed efficacia delle prestazioni; un più razionale utilizzo del personale. «Il progetto di Week Surgery va a completare la riorganizzazione dell’area chirurgica», precisa il dg Urbano Brazzale, «Entro il 31 dicembre la direzione manterrà fede alla programmazione regionale e questo è stato possibile grazie anche al grande lavoro dei dirigenti e del personale sanitario. Con tali cambiamenti l’Usl 16 acquisisce un impianto provinciale. E mette il paziente al centro, secondo i nuovi modelli della medicina». La Week Surgery non è comunque la sola novità che caratterizza la rivoluzione al Sant’Antonio (coinvolto anche Piove di Sacco): gli altri cambiamenti arriveranno però più avanti nel tempo (e comunque entro l’anno).
Lungodegenza. L’ospedale di via Facciolati, che conta attualmente 28 letti per Lungodegenza, si prepara ad ospitare i 36 che attualmente hanno sede in Azienda Ospedaliera (pur facendo capo all’Usl 16), palazzina di Ortopedia. Il trasloco da via Giustiniani scatterà a breve e permetterà l’allestimento al Sant’Antonio di un polo per la Lungodegenza. Il tutto in attesa dell’espletamento della gara che determinerà l’”esternalizzazione” di tale reparto prevista entro fine dell’anno. La chiusura dei reparti di Lungodegenza è stabilita nel piano socio sanitario -attuato attraverso le schede ospedaliere - che prevede per contro un potenziamento dei reparti di Geriatria.
Area Riabilitativa. La riorganizzazione interesserà sia l’area degenza che la terapia e verrà fatta col decentramento di alcune attività all’ospedale di Piove di Sacco. «Ci sarà un potenziamento», assicurano in via Degli Scrovegni. Sul nuovo assetto dell’ospedale ci sono stati alcuni incontri tra Usl 16 e sindacati della sanità, Cgil-Cisl e Uil, per definire i cambiamenti che interessano il personale.
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