Otto cuccioli di cinghiale uccisi e lasciati in strada a Teolo
Un altro scempio dopo la testa mozzata. Il presidente del Parco: «Erano tutti cuccioli, sicura opera di bracconieri: i due casi non sono legati». Indagano i carabinieri
Nella stessa mattinata in cui sono state trovate una testa di cinghiale e quattro zampe dell’animale davanti al municipio di Monselice, a Teolo in via Bettone sono state rinvenute le carcasse di otto cuccioli di cinghiale, ben allineati a bordo strada.
Animali morti da più di qualche giorno, pare.
Si tratta di due episodi rilevati quasi in concomitanza, che al momento non sembrano però essere collegati tra loro. La coincidenza temporale risulta se non altro singolare.
Per il caso di Teolo, l’ipotesi è che sia stata uccisa anche la madre dei cuccioli, da cui questi non si separano mai. Potrebbe essere proprio l’animale deposto davanti al Comune della cittadina della Rocca? Sono domande a cui i carabinieri e i forestali stanno cercando di dare risposte.
IL CASO DI MONSELICE
Alle 5 di venerdì notte, un uomo a volto coperto, dopo aver parcheggiato l’auto accanto al cinema Corallo, si è diretto verso la porta dell’ufficio anagrafe del Comune di Monselice, dove ha deposto la testa mozzata di un cinghiale e quattro zampe dell’animale, per poi dileguarsi a bordo di un’utilitaria.
Attraverso il sistema di videosorveglianza, i militari stanno risalendo all’autore del gesto che, al momento, sembra più legato a una goliardia di pessimo gusto che a un’intimidazione, anche se nessuna pista è stata esclusa.
La stessa prima cittadina, Giorgia Bedin, si dice serena e non ritiene che si tratti di una minaccia: «Ho ripensato a episodi che possano aver portato qualcuno a compiere un gesto simile e sono sempre più propensa a credere che si tratti di un’azione di pessimo gusto, non mirata a far pressione su tematiche specifiche.
Confido nel lavoro delle forze dell’ordine e nell’efficacia del sistema di videosorveglianza. Quando sarà rintracciato il colpevole, vorrei che mi dicesse il motivo di un simile e macabro gesto».
IL RITROVAMENTO A TEOLO
Gli automobilisti di passaggio in via Bettone a Teolo venerdì mattina hanno avvisato la polizia locale della presenza di alcuni cuccioli di cinghiale stesi a bordo strada. In un primo momento la segnalazione sembrava riferirsi a un incidente stradale, evento frequente nelle strade dei Colli Euganei. Le forze dell’ordine hanno però notato subito qualcosa di insolito e hanno avvertito i colleghi della forestale.
Gli otto cuccioli di cinghiale presentavano una ferita alla testa causata da un fucile ad aria compressa ed erano disposti in fila sul ciglio della strada.
Un messaggio chiaro e macabro contro la presenza copiosa di questi animali, che spesso causano danni a viticoltura e agricoltura? «Un gesto terribile, portato avanti dai bracconieri», commenta il presidente del Parco Colli, Alessandro Frizzarin. «Probabilmente sono stati catturati con una gabbia, mentre la madre è stata uccisa e fatta sparire. I cuccioli, invece, sono stati esposti come un messaggio nella strada. Sempre più spesso assistiamo a episodi di bracconaggio, una pratica che condanniamo fermamente e che può causare gravi pericoli, anche a fronte della peste suina». Il presidente esprime solidarietà verso la prima cittadina di Monselice: «Sono dispiaciuto per quanto accaduto alla sindaca Bedin, ma non credo che il gesto possa essere legato alle problematiche dei cinghiali negli Euganei, anche se nessuna pista è da escludere», conclude Frizzarin.
LE RIFLESSIONI
Sullo sfondo di questi episodi emerge un quesito legittimo: sono proteste contro la gestione dei cinghiali nel Parco Colli, circostanze ben distinte con la forte componente del bracconaggio o atti goliardici, se così si possono definire, intrisi di meschinità e macabro simbolismo? In attesa di risposte certe dalle indagini, resta l’allarme per un fenomeno che sta scuotendo gli animi di amministratori, cittadini e ambientalisti.
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