Due case e un negozio diventano 22 mini appartamenti (con abusi edilizi) per turisti

Il caso in via Jappelli a Padova. Gli spazi trasformati in monolocali per affitti brevi. I condòmini: «Così le fognature non reggono». Il Comune pronto a dichiararne l’inagibilità

Marta Randon
Il condominio in via Jappeli 6, in centro a Padova
Il condominio in via Jappeli 6, in centro a Padova

«Le fognature non reggono, c’è un abuso edilizio». La segnalazione in Comune è arrivata a marzo. L’amministrazione ha preso in mano la situazione e a giorni dichiarerà l’inagibilità di 22 mini-appartamenti in via Giuseppe Jappelli 6, in centro a Padova, ricavati da due appartamenti e un negozio. Dovranno essere liberati.

È l’altra faccia, quella meno bella, dell’aumento del flusso dei turisti in città. Sempre più imprenditori acquistano grandi appartamenti per frazionarli e affittarli per brevi periodi. Investimento iniziale importante, turn over continuo, guadagni sicuri. Le cose però vanno fatte per bene.

«I lavori di ristrutturazione sono avvenuti senza alcuna verifica tecnica dell’impatto sulle fognature condominiali e pubbliche» è la denuncia di una dei condomini Maria Giovanna Marchetto.

«Mentre le nuove mini-case generano un carico insostenibile sugli impianti – continua – il condominio affronta infiltrazioni, perdite, ristagni d’acqua e un pericolo reale per la salute pubblica» continua.

«Le fogne non reggono. Le perdite finiscono nei cavedi. Gli impianti non sono stati progettati per sopportare così tanti alloggi da una struttura pensata per tre. Il regolamento condominiale vieta queste modifiche. Ma nessuno l’ha rispettato. Nessuno ha vigilato. Nessuno ha fermato l’abuso» attacca Marchetto.

Le targhe di fianco ai campanelli
Le targhe di fianco ai campanelli

La trasformazione delle tre grandi unità (i due appartamenti e il garage) in 22 monolocali, la maggior parte dei quali affittati ai turisti, è cominciata nel 2022, procedendo un po’ alla volta.

L’ultima Cila – la comunicazione di avvio dei lavori al Comune – da parte di un gruppo di imprenditori riuniti in una società è datata inizi 2024. I lavori di ristrutturazione sono terminati a novembre dello stesso anno. Da mesi, quindi, gli alloggi sono affittati per brevi periodi con un carico maggiore sulle fognature. «Ogni unità ha bagno, cucina, scarichi e doccia» puntualizza la signora Marchetto.

Su uno dei campanelli dell’edificio al civico 6 di via Jappelli si legge “Camera tua”, a sinistra sono state affisse le targhe con la dicitura “locazione turistica”.

«La questione è esplosa a marzo – spiega l’assessore ai lavori pubblici Antonio Bressa –. Viste le segnalazioni arrivate in Comune ci siamo subito mossi. Il mese scorso abbiamo fatto verifiche con il nostro Ufficio di vigilanza del settore edilizia privata, in collaborazione con il gestore dei servizi idrici e fognari, AcegasApsAmga».

«Le fognature dovranno essere adeguate al carico attuale – spiega l’assessore –. Nel frattempo i locali non potranno più essere occupati e affittati, l’ordine di inagibilità partirà nei prossimi giorni: non possiamo permettere che ci siano situazioni di abuso e di compromissione delle norme igienico sanitarie a discapito dei residenti per questi fenomeni di affitti brevi per fare business».

«Il frazionamento di grandi unità abitative per massimizzare la rendita è un fenomeno diffuso – continua l’assessore –. È la conseguenza dell’aumento dei flussi turistici, ma anche della pressione che c’è nel mercato degli affitti»

«La questione “fognature” e “aumento dei carichi” dovuto al fenomeno negli ultimi anni ci sta particolarmente a cuore. Stiamo ragionando sul cambio del regolamento edilizio per evitare che singoli appartamenti diventino tanti piccoli loculi senza spazi comuni. Stiamo studiando fino a che misura possiamo intervenire» conclude Bressa.

Intanto la richiesta di adeguamento delle fognature arriverà al condominio, quindi coinvolgerà tutti i proprietari che dovranno rivalersi sulla società dei monolocali destinati ai turisti. «È un esempio perfetto di istituzioni che scaricano tutto sui cittadini, mentre i furbi fanno business», chiude Marchetto. 

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