Padova, apre la Cappella degli Scrovegni: visite senza prenotazione per un giorno

Solo per il primo febbraio. Mezz'ora immersi nella bellezza di Giotto con mascherina e distanziamento: turni da 10 persone
The interior of the Scrovegni Chapel in Padua, Italy, frescoed by Giotto. The Scrovegni Chapel is a church in Padua, Veneto, Italy. It contains a fres...
The interior of the Scrovegni Chapel in Padua, Italy, frescoed by Giotto. The Scrovegni Chapel is a church in Padua, Veneto, Italy. It contains a fres...

PADOVA. «Eccezionalmente». È l’avverbio usato nella comunicazione del Comune. In effetti, non accadeva da quasi una ventina d’anni, da dopo il restauro del 2002.

Solo per il primo febbraio infatti la Cappella degli Scrovegni potrà essere visitata senza bisogno di prenotazione. Un’occasione, quasi esclusivamente per i padovani, dovuta all’incertezza sulla data di ritorno in fascia gialla e quindi di riapertura dei musei che non ha consentito di raccogliere prenotazioni per le visite al capolavoro di Giotto. Ovviamente sarà necessario rispettare tutte le norme di sicurezza e distanziamento anti-Covid, e saranno ammesse al massimo 10 persone per turno.
 

Occasione unica

Sarà davvero un’occasione praticamente unica per cogliere l’opportunità al volo e concedersi un quarto d’ora di pausa tra gli affreschi più noti di Giotto, portabandiera della candidatura di Padova come patrimonio dell’umanità Unesco, che verrà giudicata a fine giugno in Cina. Da domani infatti torna l’obbligo di prenotazione telefonica al call center 049.2010010 o online sul sito www.cappelladegliscrovegni.it.

Il meccanismo di visita resterà quello definito dalle norme anti-Covid: il biglietto si acquista all’ingresso dei Musei Eremitani ed è ovviamente valido per visitare anche la collezione museale.

Le norme anti-Covid

Il protocollo per visitare i musei (e quindi anche la Cappella) è quello elaborato dopo il lockdown in primavera. È sempre obbligatorio l’uso della mascherina, e le mani devono essere igienizzate all’ingresso. I percorsi di visita sono segnalati in modo da consentire il distanziamento del pubblico. L’ingresso al ciclo di Giotto è consentito a un massimo di 10 persone per turno.

Si può restare all’interno della chiesa per un massimo di un quarto d’ora, con l’obbligo però di restare prima altri 15 minuti nel Corpo tecnologico attrezzato, dove si guarda un video sulla storia dell’edificio e nel frattempo viene stabilizzato il microclima interno per non rischiare di creare danni ai preziosi affreschi. Gli animali non sono ammessi.

È vietato introdurre borse, cibi, bevande, e i telefoni dovranno essere silenziati. Insomma ci si deve prendere una mezz’ora di pausa dal tran tran quotidiano. Ma è una mezz’ora immersi nella bellezza.

La riapertura

L’apertura degli Scrovegni senza prenotazione è possibile per il ritorno del Veneto in fascia gialla, che permette la riapertura dei musei chiusi da fine ottobre.

Per Palazzo Moroni si tratta anche di una grave perdita economica: nel primo lockdown in primavera l’ammanco è stato calcolato in 534.700 euro, che il governo ha deliberato di ripianare con i ristori approvati a novembre.

Adesso però con le nuove chiusure la perdita totale di tutto il 2020 si avvicina al milione di euro.
Da oggi sono riaperti anche gli altri musei e monumenti cittadini: il Palazzo della Ragione e la Casa del Petrarca di Arquà (che è di proprietà del Comune di Padova). L’oratorio di San Michele, la Loggia e l’Odeo Cornaro saranno invece visitabili solo su prenotazione. Palazzo Zuckermann e l’oratorio di San Rocco non sono invece attualmente visitabili a causa di lavori interni.

Tutte le sedi museali saranno aperte da lunedì a venerdì mentre resteranno chiuse nel fine settimana come previsto dall’ultimo Dpcm. —
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