Padova, arrestato il latitante brasiliano Luiz Eduardo Auricchio Bottura, ricercato dall’Interpol
Operazione della Guardia di Finanza a Padova: fermato il brasiliano destinatario di una Red Notice, ricercato per frode commerciale e crimini contro il Governo. Decisive le indagini finanziarie per localizzarlo. Beccato al volante di una Maserati Gran Cabrio

Si riteneva probabilmente al di sopra di ogni sospetto, ma la sua vita da nababbo, anche qui in Italia, non è passata inosservata alle autorità. Alla fine si è stretto il cerchio attorno a Luiz Eduardo Auricchio Bottura, 48 anni, ricercato dall’Interpol per alcune truffe allo stato brasiliano. È stato catturato i giorni scorsi a Selvazzano, in provincia di Padova. Con il suo schema, secondo la Prima sezione penale del tribunale di San Paolo, l’avvocato e imprenditore di discendenza italiana aveva raggirato almeno cinquecento vittime, mettendo in atto frodi e manipolazioni del sistema fiscale, anche contro lo Stato.
Si era rifugiato a Selvazzano, a casa di una connazionale, per eludere una misura cautelare emessa nella città natale di San Paolo. Lo scorso novembre, a sua insaputa, era stato emesso un mandato di cattura internazionale dell’Interpol, e il Red Notice era balzato all’attenzione anche dei militari del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza padovana, guidata dal colonnello Emanuele Chietera.
Sono alcune tracce fiscali, infatti, ad avere acceso un campanello d’allarme sulla possibile presenza del latitante internazionale sul territorio Padovano. L’imprenditore si stima avesse intascato alcune milioni di reais fin dal 2007, soprattutto attraverso litigiosità temerarie. I primi indizi sono emersi dall’uso di carte di credito intestate al ricercato: primo passo falso, forse perché all’oscuro che l’autorità brasiliana avesse richiesto il mandato di cattura internazionale. Poi le iscrizioni in palestra e addirittura una Maserati Gran Cabrio che – imprudentemente – si era intestato, e con cui circolava tranquillamente.

L’arrivo a Padova è stimato intorno allo scorso gennaio. Auricchio Bottura, come rivela il cognome, ha beneficiato della possibilità di ottenere il passaporto italiano (ius sanguinis), in virtù della discendenza del nonno, nato appunto in Italia. Ma questo non è bastato a farlo sparire dai radar, e il suo nome è apparso nelle liste ricercati dei Baschi verdi che lo hanno rintracciato nel comune della cinta.
Dopo due settimane di appostamenti è stato individuato l’alloggio in cui era ospitato da una connazionale, una nuova compagna. La moglie, Raquel Fernanda de Oliveira, sospettata di complicità nelle truffe, è stata infatti sottoposta a una misura cautelare in carcere in Brasile per pericolo di fuga all’estero.
Alla fine i militari della Guardia di Finanza, su ordine del presidente della Corte di appello di Venezia, hanno fermato il quarantottenne. Si dovrà ora attendere il mandato di estradizione in Brasile, dove potrebbe dover scontare 49 anni in carcere per i reati commessi. Mentre in Italia potrebbero essere sequestrati beni e asset.
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