Padova, arriva Mobike: 600 bici pubbliche da usare e lasciare dove si vuole

Padova. Una «pedalata nel futuro», come l’ha definita il sindaco Sergio Giordani, per la città di Padova: a partire dall’8 maggio saranno posizionate in città le prime bici a flusso libero, le coloratissime “Mobike”. «Dopo gli autobus notturni» dice Giordani «facciamo ora un nuovo sforzo per rendere questa città più vivibile, più abitabile ed anche più ecologica, avanzando al contempo sul fronte dell’innovazione». A breve si parte con una sperimentazione che durerà un anno, e che non copre tutta la città, «ma sono molto fiducioso» assicura il vicesindaco Arturo Lorenzoni «che presto queste bici troveranno accoglienza anche nei quartieri che ancora non sono compresi».
In città dall’8 maggio
Le prime 120 bici saranno posizionate tra l’8 e il 10 maggio e nel giro di due settimane sarà completata l’opera: in tutto saranno 600 due ruote, equamente divisi fra due modelli (uno ha le ruote un po’ più piccole, l’altro un po’ più grandi). Le prime postazioni attive saranno in stazione ferroviaria, piazza Cavour, Prato della Valle e Porta Portello. La rivoluzione “a flusso continuo” porta la targa di Mobike, la piattaforma di bike-sharing più grande e tecnologicamente avanzata al mondo. In Italia è già in uso in diverse città, tra cui Milano, Torino e Bologna. Padova, con questo passo, è l’apripista in Veneto.
Come si usano
“Flusso continuo” significa che queste bici possono essere lasciate in qualunque punto della città. Per usarle è necessario scaricare un’applicazione, che viene collegata ad una carta di credito o prepagata: quando si arriva alla bici, per sbloccarla è sufficiente inquadrare con la fotocamera il codice quadrato (qr code). Terminato l’utilizzo, la bici si può lasciare ovunque non sia d’intralcio: va bloccata abbassando il chiavistello rosso presente a lato del lucchetto e il dispositivo confermerà con tre bip che l’operazione è avvenuta correttamente.
La flotta
Le 600 bici sono caratterizzate da un design innovativo e da un brillante colore arancione, che le rende ben riconoscibili. Sono tutte equipaggiate di gps e tessera sim, oltre a un lucchetto intelligente che si sblocca tramite app. Sono realizzate in alluminio e dotate di cestino e sellino regolabile. Le biciclette sono ovviamente omologate, assicurate e dotate anche di antifurto, che blocca il mezzo in caso di attivazione non tramite app. Sempre via smartphone, l’utente può anche segnalare eventuali guasti e malfunzionamenti.
Prenota una bici
Per sapere dove si trovano le bici più vicine, basta l’app: il sistema localizza dove si trova l’utente ed individua tutte le mobike nei paraggi, segnalandole con una bandierina rossa. L’utilizzatore, quindi, può scegliere la bici che desidera prendere semplicemente poggiando il dito e selezionando “effettua la prenotazione”. La prenotazione rimane valida per 15 minuti, al termine dei quali scade. Ma è anche possibile cambiare idea nel frattempo: se lungo la strada se ne incontra un’altra, è comunque possibile sbloccarla. Le tariffe di Mobike si basano sulla durata dell’utilizzo delle biciclette: per ogni venti minuti di utilizzo si pagano due euro. Per gli utilizzatori abituali, però, l’azienda promuove l’utilizzo dei “Mobike pass”, abbonamenti che possono essere di 30, 90, 180 o 360 giorni.
Le tariffe
L’abbonamento mensile, ad esempio, costa 9,90 euro, quello semestrale 37,50 e l’annuale 55 euro. I pass di Mobike, tra l’altro, sono validi in tutta Italia: così, ad esempio, chi sottoscrive un abbonamento a Padova ma per lavoro viaggia a Milano, una volta uscito dalla stazione dei treni può usufruire del parco bici milanese. L’utilizzo delle Mobike è consentito su tutto il territorio comunale della città di Padova, ma il parcheggio “gratuito” è consentito solo nell’area visibile nella app. Guardandola, si nota facilmente che molti quartieri risultano scoperti: ad esempio l’Arcella fa parte dell’area, ma la Sacra Famiglia no. Oppure rientra la Guizza ma non Crocefisso, Voltabarozzo, Chiesanuova o Montà. Gli utilizzatori residenti in questi quartieri possono comunque lasciare la bici sotto casa, a patto che entro 24 ore siano riportate entro l’area prestabilita. Diversamente, riceveranno una “multa” di sette euro, che verranno scalati dal credito disponibile. —
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