Bloccato a Padova il baby rapinatore di ragazzini

Ha 15 anni, girava armato di coltello e ha agito in coppia: ha aggredito prima un quattordicenne e poi un nuovo colpo. Due giorni dopo è stato protagonista di un altro assalto con le stesse modalità

Cristina Genesin
Il luogo dove il quattordicenne è stato aggredito con un coltello, preso a calci e derubato
Il luogo dove il quattordicenne è stato aggredito con un coltello, preso a calci e derubato

Quindici anni appena. E già un curriculum da rapinatore che rischia di marchiarlo a vita.

È il ritratto di uno studente di origine kosovara che vive in città ed è stato protagonista di due aggressioni nei confronti di coetanei avvenute poco più di due mesi fa e, fino a oggi, coperte dal massimo riserbo da parte delle autorità quando, invece, anche l’informazione potrebbe aiutare a fare una riflessione collettiva. E a guardare in faccia una realtà con la quale bisogna fare i conti non solo reprimendo ma pure mettendo in campo il sociale.

Il primo episodio

Tutto inizia l’8 novembre scorso all’uscita dall’Enaip, l’istituto di formazione professionale che si trova all’Arcella in via Ansuino da Forlì. Un giovane allievo di 14 anni esce dalla scuola con il suo zainetto in spalla e viene avvicinato da due ragazzini che non aveva mai visto prima. Uni dei due gli grida: «Apri lo zaino e dammi tutto quello che hai». Lui si rifiuta di farlo.

A quel punto l’altro estrae un coltellino a serramanico e ribatte: «Allora dammi il tuo braccialetto» indicando l’oggetto d’oro che la vittima indossa al polso. Nuovo diniego. A quel punto l’assalitore in erba, con un gesto improvviso ma sicuro, taglia il braccialetto e lo prende, sferra un paio di calci al quattordicenne e scappa con il complice.

Il ragazzino resta impietrito, prima di tornare a casa visibilmente sconvolto e raccontare tutto ai genitori che immediatamente presentano denuncia.

L’indagine

Parte l’indagine: grazie a testimonianze e alle immagini fornite dalle telecamere della zona sono trovati alcuni sospetti mostrati in foto alla vittima. E quest’ultimo riconosce subito il 15enne kosovaro che, inizialmente, era stato creduto maggiorenne: a quel punto il procedimento penale, finito sul tavolo del pm Sergio Dini che ha coordinato l’inchiesta, è trasmesso alla procura per i minori di Venezia

E qui arriva la sorpresa: il 15enne è risultato indagato per un’altra rapina messa a segno con modalità identico, stavolta spalleggiato da un amichetto di origine bengalese. L’aggressione era stata compiuta due giorni dopo quella di fronte all’Enaip, sempre nei confronti di un coetaneo.

Delinquenza minorile

Purtroppo i fenomeni delinquenziali non risparmiano i minori nel Padovano. I dati statistici divulgati dai carabinieri a fine anno individuavano un aumento degli arresti fra gli infra 18enni di oltre il 50 per cento e di oltre il 15% per quanto riguarda i denunciati nella stessa fascia d’età. In particolare il 46% era chiamato a rispondere di reati contro il patrimonio (furti, rapine, danneggiamenti); il 14,3 % di reati contro la persona (minacce, percosse, lesioni); il 3,7 % di reati in materia di stupefacenti. Non è stata riscontrata la presenza di bande organizzate fra i minori, piuttosto episodi riconducibili a gruppi di poche unità. —

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