Padova calcio: con il Vicenza Radrezza, Piovanello e Vasic, i tre gioielli cresciuti nel vivaio

Verso il derby. Fin da bambini sognavano di vincere questa classica sfida. Sono ancora alla ricerca del gol: quale occasione migliore? Ecco le loro storie
Stefano Volpe
A sinistra Igor Radrezza è di Due Carrare, ha 29 anni, gioca a centrocampo, al centro Enrico Piovanello è di Albignasego, gioca come esterno d’attacco a destra Aljosa Vasic, classe 2002, è nato a Camposampiero
A sinistra Igor Radrezza è di Due Carrare, ha 29 anni, gioca a centrocampo, al centro Enrico Piovanello è di Albignasego, gioca come esterno d’attacco a destra Aljosa Vasic, classe 2002, è nato a Camposampiero

 PADOVA. Tre padovani in campo da titolari, sabato sera, nel derby contro il Vicenza. È lo scenario che si sta concretizzando nelle ore che precedono la partita più sentita della stagione. Ed è uno scenario unico e suggestivo, che non ha precedenti su sponda biancoscudata in epoca recente.

Ma soprattutto è quello che i tifosi hanno sempre richiesto a gran voce, vale a dire una squadra che avesse una forte identità territoriale, che potesse essere rappresentata da giocatori cresciuti con questa maglia e che sappiano cosa vuol dire amare i colori biancoscudati.

E allora eccoli qui, Igor Radrezza, Aljosa Vasic e Enrico Piovanello, pronti a vivere da protagonisti una partita che hanno sognato più e più volte da bambini. Tre storie diverse che hanno due tratti in comune: per tutti e tre sarà la prima volta in campionato nel derby contro il Vicenza.

E tutti e tre sono ancora alla ricerca del primo gol ufficiale con la maglia del Padova. Segnarlo in una sfida del genere sarebbe già una pagina di storia da raccontare ai nipotini.

IGOR. Radrezza è il veterano con i suoi 29 anni. La sua storia è ormai arcinota. Il talento di Due Carrare è stato allevato dal Padova, ma, dopo qualche partita in Serie B, il fallimento di Penocchio l’ha costretto a ricominciare dal basso e lontano da casa. La crescita della sua carriera è stata esponenziale e ha avuto sempre un obiettivo, quello di tornare a Padova da protagonista.

Missione compiuta quest’estate, quando è rientrato con il compito di vestire i panni del leader e prendere in mano la squadra. Ed è proprio in partite come queste che sarà chiamato a fare la differenza.

PIOVA. Enrico Piovanello, il primo millenial a vestire la maglia del Padova, è stato il migliore in campo sabato scorso nella sconfitta contro la Pro Vercelli. Ed è una prestazione che potrebbe avergli permesso di scalare qualche gerarchia, tanto da regalargli una maglia da titolare anche sabato.

L’esterno offensivo, originario di Albignasego, è cresciuto nel Padova anche se da bambino non aveva le stimmate del predestinato come Radrezza. È passato anche dal San Paolo, prima di riuscire ad emergere grazie anche al fiuto di mister Bisoli. Negli ultimi quattro anni è andato e tornato da casa con alterne fortune ma adesso sembra pronto e maturo per imporsi. E già sabato scorso non ha nascosto tutte le emozioni che gli suscita poter vivere questa partita.

ALO. Il più giovane è Aljosa Vasic, classe 2002, figlio dei nostri tempi. Nato a Camposampiero da una famiglia bosniaca, può passare indifferentemente da parlare in serbo al dialetto.

Ed è modernissimo anche in campo, capace di ricoprire più ruoli grazie a fisico e intelligenza fuori dal comune. Gli ultimi sei mesi a Lecco hanno restituito al Padova un giocatore pronto e affidabile.

Gli infortuni che hanno colpito la squadra quest’estate gli hanno concesso una chance da titolare che lui ha sfruttato nel migliore dei modi. A scanso di sorprese sarà ancora Vasic il padrone della fascia destra. E attenzione, dei tre padovani è l’unico ad aver già segnato al Vicenza a livello di Primavera, l’8 febbraio del 2020, nella vittoria per 3-2 allo stadio Appiani. —

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