Padova capitale dello spaccio, ma anche del consumo: salgono le segnalazioni
Oltre 13 mila persone sono state individuate per uso personale. Nell’ultimo anno solo la polizia locale ne ha fatte il 12% in più
Padova capitale dello spaccio non è più una notizia: lo conferma ogni anno la graduatoria sulla qualità della vita del “Sole 24 ore” che penalizza la provincia euganea proprio nell’indicatore della sicurezza e in particolare per il numero di denunce registrate per reati di spaccio.
Ma accanto all’intenso lavoro delle forze dell’ordine per contrastare il fenomeno, c’è un esercito di consumatori che cresce e che non è certo limitato a un contesto sociale di marginalità.
A testimoniarlo ci sono i dati delle segnalazioni alla Prefettura per consumo personale (un obbligo previsto dall’articolo 75 del dpr 309/90): sono in costante aumento e Padova è la seconda provincia nel Veneto, dopo Venezia, superando sia Verona che Vicenza.
Solo la polizia locale nell’ultimo anno ha visto crescere le proprie segnalazioni del 12%.
Ma anche tutte le forze dell’ordine inviano in Prefettura i nominativi di coloro che vengono sorpresi con quantitativi di droga per uso personale. Dal 1990 sono state in totale oltre 18 mila le segnalazioni, che riguardano più di 13 mila persone.
Si tratta in particolare, secondo le statistiche del Ministero dell’Interno, di persone giovanissime (classi di età tra 18 e 19 anni) ma anche di over 40. Per il 73% si tratta di persone sorprese a fare uso di cannabinoidi, mentre c’è un 11% di cocaina e crack, un 10% di eroina, e poi sono assolutamente residuali le altre sostanze.
Il consumo a Padova è influenzato anche dalla presenza di una nutrita presenza di studenti universitari.
Dall’ultima relazione al parlamento sul fenomeno emerge che il 39% della popolazione studentesca riferisce di aver consumato una sostanza psicoattiva illegale almeno una volta nella vita: sono soprattutto maschi e si tratta per la maggior parte delle volte di cannabinoidi, ma c’è un 11% che dichiara di aver assunto almeno una volta nella vita almeno una tra quelle che sono definite le “nuove sostanze psicoattive”, vale a dire i cannabinoidi sintetici, la ketamina e gli oppioidi sintetici.
Il 6% dei ragazzi inoltre dichiara di aver fatto uno anche di stimolanti come amfetamine, ecstasy, Ghb, Md e Mdma. Infine il 4,1% ha assunto almeno una volta nella vita degli allucinogeni.
Solo il 3,8% invece riferisce di aver consumato almeno una volta la cocaina.
Su questo tipo di consumi influiscono probabilmente i prezzi delle diverse sostanze.
Se la marijuana al mercato dello spaccio è quotata intorno ai 10 euro al grammo, la cocaina ne costa ben 83. Prezzi più contenuti hanno le nuove sostanze psicoattive: 20 euro al grammo per l’ecstasy, 27 euro per le amfetamine e 23 euro per l’Lsd.
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