Padova, chiese e palazzi antichi sfregiati dai vandali

PADOVA. Non sono solo monumenti storici, ma dei veri e propri gioielli dal punto di vista culturale e artistico. Eppure vengono quotidianamente “sfregiati”, sono teatro delle più brutte scene di degrado e inevitabilmente ne escono deturpati. Mura del cinquecento imbrattate con scritte a bomboletta, porticati risalenti all’epoca romana insudiciati con avanzi di cibo, bottiglie di birra vuote e cartacce, angoli dal sapore antico scambiati per orinatoi a cielo aperto. Non sono solo la chiesa di Santa Maria dei Servi di via Roma, edificata alla fine del 1300, e il suo porticato a subire continui soprusi, ma purtroppo anche molti altri monumenti del centro padovano.

Per quanto riguarda la chiesa dei Servi a lanciare l’allarme è stato lo stesso parroco, padre Jegandon, sostenuto dai residenti della zona. Di sera l’entrata della chiesa, che oltretutto ospita una delle più importanti opere di Donatello, viene invasa da ragazzi tra i 16 e i 20 anni. Bevono, si ubriacano, schiamazzano, sporcano a terra e usano il vicolo d’entrata della canonica come fosse un bagno. Una realtà che andrebbe monitorata costantemente, sostengono i residenti. Ma certo la chiesa dei Servi non è un caso isolato. Gli altri? L’ angolo tra piazza delle Erbe e via Fiume, proprio dove si trova una delle scale d’accesso a palazzo della Ragione, che sopratutto la sera diventa un ritrovo di sbandati. Basta passare lungo la strada per essere colti da un odore pungente di urina mista ad alcol. Appeso alla cancellata di ferro, che apre le porte a uno dei monumenti più affascinanti della città, qualcuno, forse proprio per richiamare il tema del degrado, ha appeso un articolo del Mattino che denunciava il problema. Un articolo che parla di giacigli e rifugi per senzatetto.
Proseguendo verso piazza dei Signori non si può non notare come un altro luogo storico di Padova sia da tempo vittima dell’incuria. Si tratta dello scalone dell’elegante edificio rinascimentale che è la Loggia della Gran Guardia. Mercoledì, venerdì e sabato sera, spesso anche notte, è affollato di studenti universitari e giovani che mangiano, bevono, parlano con toni accesi fino a notte tarda e se ne vanno lasciando rifiuti e sporcizia.
Altri luoghi imbruttiti da serata serate passate a bere una birra di troppo sono piazza Capitaniato e il Duomo. Il Liviano di piazza Capitaniato, sede dell’università, progettato dall’architetto e designer milanese Gio Ponti, che si occupò anche di diversi particolari dell’arredamento interno, periodicamente viene ricoperto da scritte a carattere politico. Recentemente è stato ridipinto ma in molti si chiedono quanto durerà questo candore. Il Duomo invece, con le sue due nicchie, perfette per nascondersi e magari sballarsi con uno spinello, è stato diverse volte teatro di risse tra giovanissimi. Risse nate a causa di un bicchiere di troppo o da scaramucce tra bande rivali.
Un problema diverso, ma sempre legato allo sfregio dei monumenti, è quello che interessa la chiesa di San Nicolò, una delle più antiche in città, e il suo selciato. L’edificio è stato imbrattato da scritte colorate che ne deturpano la bellezza; proprio di fianco all’edificio religioso quasi ogni sera si ritrovano giovani spacciatori e clienti. Nascondono la droga nelle fioriere all’entrata della chiesa, vanno avanti e indietro in bicicletta, nell’ombra attendono l’arrivo degli acquirenti.
Spaccio che è all’ordine del giorno anche nella zona di Ponte Molino, dove le segnalazioni di residenti che si lamentano di scene di degrado a cui sono costretti ad assistere dalle proprie finestre sono diventate una costante. Solo un paio di settimane fa, proprio sotto lo storico ponte, un tempo accesso alla città, due uomini si bucavano gettando poi la siringa usata nel fiume. Una situazione che ha mobilitato i residenti della zona. —
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