Maxi concerti all’Euganeo, c’è il rischio di nuovi ritardi nel cantiere
Gli eventi estivi potrebbero rallentare i cantieri per la curva Sud. L’amministrazione: date inserite nel bando
![La curva sud dello stadio Euganeo è incompleta: i lavori potrebbero ritardare ancora](https://images.mattinopadova.it/view/acePublic/alias/contentid/1h2udkdioajyj59xvks/0/copia-di-copy-of-image_null.webp?f=16%3A9&w=840)
Potrebbero essere gli Iron Maiden, Marco Mengoni o Cesare Cremonini a far slittare ancora una volta i lavori per la nuova Curva Sud.
Il doppio impiego dello stadio Euganeo potrebbe infatti risultare fatale, visto che i sei concerti targati Zed previsti tra giugno e luglio (che diventano sette, considerando che gli Imagine Dragons faranno due date), rischiano di non essere compatibili con il cantiere che dovrebbe iniziare tra circa 45 giorni.
Con la possibilità di dover rinviare tutto a dopo l’estate. Un’eventualità che l’amministrazione però respinge: «Abbiamo inserito nel bando la questione dei concerti, indicandone le date. Quindi la ditta lo sa e sicuramente non si potrà lavorare nei giorni dei concerti, ma nei restanti si farà sicuramente il possibile per tenere aperti i cantieri – spiega l’assessore allo sport Diego Bonavina – Io credo che non avremo nessun tipo di problema».
L’impresa milanese Costigliola, che si è aggiudicata il bando con un ribasso del 13,51% a 2,6 milioni di euro, ora deve attendere un mese gli eventuali ricorsi delle altre ditte partecipanti, prima di ottenere la consegna dei lavori e riaprire il cantiere in viale Nereo Rocco.
Il primo concerto all’Euganeo è in calendario il 18 giugno. Questo darebbe circa 3 mesi di tempo per iniziare a lavorare sulla curva, ma il tipo di intervento prevede prima i sopralluoghi per valutare lo stato dell’arte del cantiere, lasciato in sospeso ormai più di due anni, e poi la necessità di ordinare i materiali.
Attività propedeutiche che richiedono tempo. Si rischia di arrivare a giugno senza che sulla curva la Costigliola sia mai stata realmente operativa.
La presenza di pubblico durante i concerti è inconciliabile con il cantiere della curva, perché prevedono un movimento mezzi, uscite di emergenza e una fruibilità della struttura che non può convivere con i lavori in corso.
Se a metà marzo la ditta dovesse iniziare a lavorare a grandi ritmi, tra giugno e luglio l’amministrazione potrebbe essere costretta comunque a sospendere il cantiere, sottraendo diversi giorni ai 300 previsti dal bando per ultimare la curva.
Poi c’è agosto, un mese dove i ritmi potrebbero essere più lenti. Questo nelle migliori delle ipotesi. Nella peggiore, invece, si potrebbe addirittura arrivare a dover gestire lo stesso problema anche nella prossima stagione estiva dei concerti.
Nel frattempo, il 6 febbraio c’è stata una commissione consiliare di controllo proprio sullo stadio Euganeo, convocata dal presidente Enrico Turrin per chiarimenti sull’assegnazione dei lavori, avvenuta oltre due anni dopo lo stop ordinato alla precedente ditta.
«Siamo ancora una volta in ritardo, perché anche qualora andasse tutto bene, parliamo di 300 giorni di lavoro» commenta Turrin, consigliere di Fratelli d’Italia, «in più, è emerso che qualora il Padova andasse in serie B, lo stadio non sarebbe in regola per ospitare le partite. E per adeguarlo servirebbero altri soldi».
La Lega di B prevede norme sulle sedute dei lati lunghi dello stadio e della curva Nord che attualmente l’Euganeo non può rispettare.
Eventualmente, anche questi lavori potrebbero essere derogabili, ma non oltre febbraio 2026. E il Calcio Padova, attualmente primo del suo girone, ha forti ambizioni e possibilità di essere promosso: «È evidente che la storia continua a essere infinita» aggiunge la leghista Eleonora Mosco, «già quando ci si è accorti che la Esteel non aveva nessun dipendente, l’amministrazione avrebbe dovuto rescindere il contratto. Nel frattempo la spesa è raddoppiata, per una responsabilità politica evidente».
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova