Concorsi pubblici a Padova, 100 assunzioni tra Comune e Provincia: le figure richieste
Si cercano giardinieri, bibliotecari, contabili, informatici e collaboratori museali. L’assessora Cera: «Siamo attrattivi». Canella: «Record a Palazzo Santo Stefano»
Almeno 90 posti fissi tra Comune e Provincia nel 2025. Nel corso dell’anno potrebbero anche superare quota 100, dando così a molti padovani l’opportunità di diventare dipendente pubblico, un lavoro che continua a essere considerato come il posto sicuro per la vita.
Ad assumere di più dovrebbe essere Palazzo Moroni, che nel proprio piano dei fabbisogni ha previsto 65 nuovi posti di lavoro quest’anno, mentre a Palazzo Santo Stefano per ora sono fermi 25.
«Non è escluso che possano aumentare – spiega il vicepresidente della Provincia con delega al personale Daniele Canella – perché grazie all’impegno dell’Anci, la legge definitiva di bilancio ci permetterà un turnover alla pari».
Turnover che in un primo momento era stato limitato al 75% sollevando le proteste dei sindaci.
Chi si può candidare
Molte le figure richieste attraverso bandi e concorsi. Non solo «impiegati di concetto» come venivano definiti una volta dai centri per l’impiego.
Durante l’anno, infatti, il Comune andrà alla ricerca di istruttori amministrativi, contabili, tecnici funzionari e informatici.
Sono previsti anche concorsi per collaboratori museali, giardinieri, bibliotecari, istruttori restauratori, agenti della polizia locale, istruttori tecnici, educatori di asilo nido e insegnanti della scuola infanzia.
«Questo potrebbe essere l’ultimo anno di garanzia del turnover, perché senza l’obbligo del pensionamento per noi diventerà complicato gestire il piano dei fabbisogni», spiega l’assessora comunale alle risorse umane Margherita Cera.
«Sicuramente questo è un bel momento per il pubblico, perché c’è la possibilità di lavorare sul welfare e i risultati ottenuti, anche attraverso le trattative sindacali, lo dimostrano. L’ente è diventato più attrattivo ed era un nostro obiettivo. In più, secondo me, è stata fondamentale la collaborazione con l’università, perché ci ha permesso di attivare tirocini sulla transizione digitale e dei progetti legati all’intelligenza artificiale che poi generano grande contaminazione».
Quanti posti ci saranno
Anche quest’anno partirà quindi la caccia al posto fisso nel pubblico, diventato di nuovo un lavoro ambito: a differenza di molti altri garantisce tutele, diritti ed uno stipendio dignitoso rispetto alla prestazione.
Il piano comunale prevede, oltre alle 65 assunzioni del 2025, anche altre 33 nel 2026 e 64 nel 2027. In tutto, si tratta di 162 nuove occasioni per provare a combattere disoccupazione e crisi del mondo del lavoro.
Saliranno così a quasi 600 i nuovi dipendenti assunti da quando il mandato è nelle mani del sindaco Sergio Giordani, affiancato dall’assessora Francesca Benciolini prima e da Margherita Cera subito dopo.
Buona parte di loro ha sostituito i pensionati, ma ha anche notevolmente abbassato la media dell’età dei dipendenti comunali ormai ben sotto i 50 anni.
Posizioni in Provincia
In Provincia, invece, è quello appena finito è stato l’anno record, mentre questo sarà quello di assestamento. Nel corso del 2024 l’ente è numericamente cresciuto in fatto di personale: i dipendenti in servizio a metà dicembre sono 213 presso le funzioni fondamentali (erano 204 al primo gennaio) e 12 in servizio alla Polizia provinciale.
Sempre lo scorso anno sono state fatte 41 assunzioni di personale da collocare alle funzioni fondamentali (delle quali 9 con decorrenza da gennaio e febbraio 2025), due assunzioni di polizia provinciale e 20 per progressione tra aree. Sono stati banditi ed espletati quattro concorsi per 13 posti e sono state assunte 17 persone e altre quattro lo saranno quest’anno.
«Continuiamo ad assicurare quel ciclo virtuoso che ci vede in controtendenza rispetto agli anni precedenti», sostiene il vicepresidente Daniele Canella. «In più, abbiamo attivato un grande ringiovanimento del personale che ci sarà utile per coprire tutti i settori nei prossimi anni. Il 2025 dovrebbe essere l’anno della condizione ottimale. Apriremo anche un ufficio amministrativo unico per gestire i contratti e le forniture interne, lavorando soprattutto sulle procedure negoziate e non più su quelle aperte, in modo da far lavorare le aziende del territorio».
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