Padova, corteo pro Palestina non autorizzato: in 5 finiscono in questura

Cinque attivisti hanno ricevuto il foglio di via dopo un corteo pro Palestina non autorizzato: ecco cosa è successo 

Solidea Caiaffa
Il corteo pro Palestina a Padova
Il corteo pro Palestina a Padova

Cinque attivisti accompagnati in questura dopo il corteo non autorizzato. Nelle loro mani il foglio di via da Padova. Il provvedimento del questore dopo l’appendice della manifestazione davanti al Bo, quando un gruppo di studenti ha deciso di andare oltre l’autorizzazione e di spostarsi in corteo.

«Dopo esserci svegliati con le terribili immagini di centinaia di palestinesi uccisi dalle bombe israeliane, non possiamo rimanere in silenzio», affermano gli studenti e i partecipanti di vari collettivi, come GPI- Giovani Palestinesi Italiani e Cau- collettivo autorganizzato universitario, che ieri pomeriggio sono scesi in piazza, davanti a Palazzo Moroni, in sostegno del popolo palestinese.

Studenti e studentesse al corteo pro Palestina
Studenti e studentesse al corteo pro Palestina

«La tregua è stata spezzata con violenza nella notte, senza lasciare tempo ai civili di mettersi in salvo. La nostra solidarietà deve andare oltre le parole. Vogliamo chiedere al Comune di Padova e all’Università di accogliere le nostre istanze e contribuire in modo concreto all’affermazione del popolo palestinese».

Tentano di entrare dentro al Bo ma vengono bloccati dalla polizia e dai cancelli chiusi: «Dalla nostra rettrice, che si nasconde tra queste mura, pretendiamo non solo una presa di posizione netta ma anche la recisione di tutti i rapporti con gli atenei israeliani. Non ci bastano le false promesse e i discorsi vuoti che abbiamo sentito all’inaugurazione dell’anno accademico».

 

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova