Padova. Doppio senso di marcia per le biciclette. «La novità è legge, ora tocca al Comune»

Il decreto Semplificazioni sana un’abitudine diffusa. La rete “A ruota libera” chiede le due corsie in tutto il centro storico 
TOME' - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - CICLABILI
TOME' - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - CICLABILI

LA SVOLTA

Forse è la volta buona. Se lo dicono, strizzandosi l’occhio, i ciclisti urbani. Quello che è sempre successo - ma non doveva o non poteva - ora può succedere davvero. Le strade del centro storico possono diventare a doppio senso di marcia per le biciclette. Al momento, codice alla mano, risalire i sensi unici è vietato. Ma nel decreto Semplificazioni, pubblicato in Gazzetta ufficiale, c’è il provvedimento tanto atteso. Quello che ora mette la rete “A ruota libera”, portavoce delle istanze dei ciclisti, nelle condizioni di bussare alla porta dell’assessore alla Mobilità Andrea Ragona per chiedergli di sfruttare la nuova norma.

La nuova regola

L’articolo che segna la svolta in questa partita lunghissima è il 49, al punto 12-ter. È quello che introduce la possibilità, per le amministrazioni comunali, di introdurre il doppio senso ciclabile nelle strade a senso unico dii marcia. La corsia riservata ai ciclisti va segnata sulla parte sinistra rispetto al senso di marcia. Deve essere «delimitata mediante una striscia bianca discontinua, valicabile e ad uso promiscuo, idonea a permettere la circolazione sulle strade urbane dei velocipedi in senso contrario a quello di marcia degli altri veicoli e contraddistinta dal simbolo del velocipede».

Ora si può fare

“A ruota libera” non ha lasciato passare neppure un giorno per farsi sentire. «Ci aspettiamo che l’assessore Andrea Ragona dia indicazione agli uffici tecnici affinché si inizi una rivoluzione gentile: la strada torna ad essere di tutti, a partire dai più fragili e meno inquinanti; in alcune vie le auto potranno circolare solo in una direzione», si legge in un post che la rete ha pubblicato su Facebook.

Un vecchio tema

La questione, in realtà, è stata ampiamente dibattuta e a più riprese, in passato. E Ragona, che arriva da Legambiente, la conosce bene. Al tavolo di lavoro dell’ultimo Bici Master Plan di Padova, quello del 2018-2022, i doppi sensi ciclabili erano stati anche formalmente introdotti. Poi la Polizia locale mise una sorta di veto e, in mancanza di una sponda nel Codice della strada, si decise di scrivere che i doppi sensi sarebbero stati valutati quando le norme lo avrebbero permesso.

Il momento

«Quel momento è arrivato», dice Andrea Nicolello, storico portavoce dei ciclisti urbani. «Ora si può regolarizzare una situazione che esiste già. Nelle strade del centro storico i ciclisti vanno già sui due sensi, ma non potrebbero e questo crea condizioni di pericolo. Istituire il doppio senso in tutte le strade, insieme alla zona 30, con limite di velocità per le auto, renderebbe il centro storico più vivibile, anche per i pedoni, limitando la velocità dei veicoli e aumentando la sicurezza. Lo ha già fatto Parigi, anche in periferia, e lo stanno facendo altre grandi città, come Milano».

Meno incidenti

La teoria dei ciclisti è che con i doppi sensi si ridurrebbero anche gli incidenti. Che in centro storico, peraltro, sono rarissimi, come dimostrato da tutti gli studi. «Se un automobilista sa che le bici circolano sui due sensi, non è più sorpreso. Va piano e si regola», conclude Nicolello. «In ogni caso gli incidenti avvengono quasi soltanto vicino ai grandi incroci e alle rotatorie a due corsie, dove le auto vanno più veloci. In centro storico sono rarissimi». —


 

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