Padova: è morta Anna, la ragazzina di 14 anni colpita da infarto a scuola

I suoi genitori hanno donato gli organi, Era in condizioni disperate dalla mattinata, quando i medici avevano dato il via all'iter di accertamento di morte cerebrale. Alle 16 il tragico verdetto
Anna Modenese in una foto di 4 anni fa
Anna Modenese in una foto di 4 anni fa

PADOVA.«Doneremo tutti gli organi che si possono donare, la vita è il bene più prezioso». Alessandro Modenese parla quando la giornata senza un ritorno sta per volgere al termine.

Davanti a lui c’è la figlia Anna, 14 anni appena, avvolta nel sudario dopo 24 ore trascorse in terapia intensiva. Speravano tutti in un miracolo che non è arrivato.

Tre arresti cardiaci in poco tempo hanno prodotto danni irreversibili. E così la parabola iniziata con lo svenimento in classe della studentessa di 1ª B del liceo Duca d’Aosta, si chiude con la morte. Una morte inspiegabile, come inspiegabili sono tutte le morti quando stroncano un fiore all’alba della vita. 

l’epilogo
 
La giornata senza ritorno di Alessandro Modenese e della moglie Claudia Lorigiola è iniziata alle 8 di giovedì mattina, quando i medici, dopo una notte trascorsa su quel corpo esile e inerme, hanno tolto guanti e mascherine.
 
E così è iniziato il mesto iter delle sei ore d’attesa per la dichiarazione di morte cerebrale. «Non è giusto», continua a ripetere il padre, agente della polizia locale di Padova.
 
Le mani sulla testa, gli occhi gonfi di lacrime, nella sala d’attesa del reparto di terapia intensiva cardiologica del Centro Gallucci riceve la solidarietà dei tanti parenti, amici e colleghi.
 
 
Lo abbracciano, lo sostengono, gli asciugano le lacrime. Ci sono anche il comandante dei vigili urbani Lorenzo Fontolan e Fabio Varotto, il dirigente della centrale operativa dove
 
Alessandro presta servizio. Ma non ci sono parole che possano alleviare un simile dolore.
 
la cartella clinica
 
Per la quattordicenne non c’è più nulla da fare. Il flusso di sangue destinato al cervello e di conseguenza il supporto di ossigeno si sono interrotti per troppo tempo. Una tragedia imprevedibile, perché Anna stava bene. Non aveva problemi cardiaci, solamente nell’ultimo periodo aveva cominciato a soffrire di nausee e vomito. I genitori l’avevano portata da un medico specialista ma nulla era emerso, soprattutto nulla che potesse far presagire il rischio di un infarto.
 
La ragazza era andata a scuola in bici, come sempre faceva nelle belle giornate. Si è sentita male durante la prima ora, mentre era in corso la lezione di matematica. Si è accasciata sulla spalla della compagna di banco e poi è caduta a terra priva di sensi. È stata soccorsa dai compagni, dagli insegnanti, dagli inservienti dell’istituto di via del Santo.
 
Ambulanza e auto medica sono arrivate dopo pochi minuti, la studentessa è stata rianimata e trasferita d’urgenza in ospedale. Ma dal momento del soccorso a quello del trasferimento in reparto il suo cuore si è fermato tre volte. Con un epilogo come questo l’assenza del defibrillatore all’interno della scuola diventa un tema centrale. 
 
il defibrillatore
 
Anche se, come dice il dirigente scolastico Alberto Danieli e come conferma il provveditore Roberto Natale, non esiste l’obbligo di dotarsi del congegno salvavita. I genitori durante queste ore di angoscia non l’hanno lasciata sola un secondo, di conseguenza non hanno avuto il tempo di pensare a tutte le questioni formali e giudiziarie che una simile morte potrebbe generare. 
 
l’autopsia
 
Quale sia stata la causa che ha fatto bloccare improvvisamente il cuore di Anna Modenese per ora non lo sanno neppure i medici del centro Gallucci, punta di diamante della cardiologia a Nordest. 
Sarà necessaria un’autopsia per capire come mai una ragazza apparentemente sana se n’è andata così, all’improvviso e senza appello. Il dramma della morte tra i banchi di scuola. Un fiore reciso all’alba della vita. 

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