Padova, è morta la dottoressa Annamaria Balestrieri

Aveva 69 anni ed era la moglie di Giorgio Girardi, direttore sanitario dell’ambulatorio Magenta. Funerali venerdì 2 settembre in duomo
Elvira Scigliano
Annamaria Balestrieri
Annamaria Balestrieri

PADOVA. Amatissima, prima di tutto la dottoressa Annamaria Balestrieri in Girardi, è stata una donna amata: dal marito Giorgio Girardi, direttore sanitario dell’ambulatorio Magenta; dalla loro figlia Alessia, architetto a Londra; e poi dai pazienti.

La dottoressa Balestrieri, scomparsa a 69 anni, non era solo stimata come specialista in ecotomografia e diagnostica in via Magenta, ma era amata dalle persone che ha seguito e alle quali ha dato risposte umane oltre che professionali. Le esequie saranno venerdì 2 settembre alle 11 nella cattedrale del Duomo.

Laureata all’Università padovana, ha dedicato la vita alla medicina, ad alti livelli, con una speciale attenzione al paziente, che andava oltre la competenza: la dottoressa Balestrieri si prendeva cura delle persone.

«Ho perso la mia vita», dice, commosso, il marito, noto specialista in ortopedia, che le è stato accanto per 42 anni, compreso l’ultimo tratto della vita della moglie, che ha affrontato con coraggio una lunga malattia. «Adesso dedicherò tutto agli altri. Anna era malata, ha combattuto per otto anni contro la malattia, è stata una leonessa che ha affrontato una dietro l’altra le recidive, le terapie, le ricadute, sempre continuando a lavorare, sempre come la donna forte che era».

Una coppia unita, nel privato e sul lavoro: «I nostri 42 anni assieme sono stati bellissimi – continua il marito – ci siamo amati tanto, insieme abbiamo sognato, vissuto e realizzato tante cose. È stata la mia compagna di una vita».

Il messaggio di addio più struggente proprio dal migliore amico del dottor Girardi: «H scritto al telefono di mia moglie: “Ti ringrazio Anna perché hai reso felice il mio più caro amico”. Io e mia figlia le siamo stati accanto nell’ultimo periodo, accompagnandola fino all’ultimo giorno, assistiti dagli splendidi medici che l’hanno curata fino alla fine».

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