Padova: è morto a ottant’anni Roberto Callegari il signore delle gemme

Non ci lascia solo un padovano amato e conosciuto, ci lascia un pezzo di storia della nostra città. Si è spento mercoledì dopo una lunga malattia Roberto Callegari, 80 anni compiuti lo scorso 19 febbraio, titolare di una delle gioiellerie più conosciute e antiche del centro, la gioielleria di via San Fermo che portava il suo nome.
passione enorme
Imprenditore con una straordinaria passione per il lavoro ed una irresistibile voglia di disegnare, costruire ed inventare: questo era Roberto Callegari che fino al 2014, quando è andato in pensione dopo 45 anni di attività, non si è mai assentato dal suo negozio, la sua più grande passione.
tradizione secolare
La boutique di alta gioielleria dei Callegari è il risultato di una tradizione che a Padova ha radici secolari. «Nel 1909 mio nonno, Giuseppe Callegari, iniziò a lavorare nel laboratorio orafo del fratello, per poi aprire un proprio negozio, che quest’anno compirà 110 anni», racconta Andrea Callegari, figlio di Roberto. «Nel 1959 la conduzione del negozio passò a mio papà, designer, profondo conoscitore di perle e gemme rare e grande appassionato di arte e gioielli antichi». Due doti distinguevano lo storico titolare della gioielleria: una grande curiosità e una costante ricerca di ampliare le proprie conoscenze, che lo ha reso negli anni uno tra i più grandi esperti italiani di pietre preziose. Un lavoratore instancabile, che non ha lasciato la bottega neppure per andare a ritirare il premio più importante a livello mondiale nel campo della gioielleria. «Nel 1973 si aggiudicò il prestigioso Diamond International Award grazie al disegno di un anello con baguette di diamanti e zaffiri», racconta Beppe Callegari, altro figlio di Roberto. «Era un anello ispirato a un cancello che aveva visto nelle sue corse e camminate. Ma ciò che mi ha sempre colpito è che lui non andò a Londra a ritirarlo, mandò un’altra persona, perché non voleva assentarsi dal negozio. È sempre stato il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via».
amante dello sport
Un uomo che amava anche lo sport: «Ha fatto gare di golf per 25 anni ed era un appassionato di sci di fondo», racconta Andrea. «Negli anni ’80 ha trascinato tutta la famiglia in Finlandia per partecipare alla Vasaloppet, una gara di 90 chilometri di sci di fondo. Il detto era “chi non la fa in una vita non è un uomo”, lui l’ha fatta preparandosi solo la domenica», sorride Beppe. Uomo sensibile e generoso, sorridente e positivo, ha inoltre sempre cercato di aiutare le persone con il volontariato (raccolte fondi organizzate per l’Ail) e il sostegno di una missione in Africa. «Il mercoledì indossava il suo camice e andava a fare volontariato in ospedale dagli anziani», ricordano commossi i figli. «Era sempre impegnato, sempre in movimento, forte fisicamente e psicologicamente». Innamorato della vita e della propria famiglia, Roberto Callegari insieme alla moglie Marisa, è riuscito a trasmettere questi valori e una grande passione ai figli Elisabetta, Paola, Beppe e Andrea, che oggi continuano l’attività. Il funerale sarà celebrato domani alle 10.45 nella chiesa di Santa Sofia. —
Alice Ferretti
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