I musulmani celebrano la fine del ramadan: «Serve una moschea unica»

La comunità musulmana padovana festeggia l'Eid al-Fitr con cerimonie al palasport Travain e al Colbachini. Polemica sull'uso del centro islamico di via Turazza, con l'europarlamentare Anna Maria Cisint che ne denuncia la presunta irregolarità

Felice Paduano
La preghiera di fine ramadan
La preghiera di fine ramadan

Anche a Padova si celebra oggi la fine del Ramadan con il rito collettivo dell'Eid Al Fitr. Nel Padovano i mussulmani sono circa 20 mila e tutti, dal primo marzo ad oggi, nel segno della purificazione spirituale, hanno digiunato dall'alba al tramonto, astenendosi dal bere e dal mangiare.

Per trenta giorni consecutivi gli islamici sono andati a pregare in tutte le piccole moschee sparse in vari quartieri della città. In programma stamattina a partire dalle 8.30 ci sono due appuntamenti: uno al palasport Travain del parco Raciti a Chiesanuova e l'altro al Colbachini di piazzale Azzurri dall'Arcella.

Queste le cerimonie pubblice organizzate dai diversi centri culturali islamici che si trovano in città: a Ponte di Brenta, in via Ippodromo; in via Turazza, vicino la casa funeraria Santinello, dove è presidente Bouljarf Rachid; a Pontevigodarzere, nel cortile della parrocchia della chiesa di San Giovanni Battista; in via Jacopo da Montagnana, a pochi metri dall'incrocio con via Tiziano Aspetti; ed in Corso Tre Venezie, dietro via Bernina, nell'area Funghi.

Ha fatto clamore la denuncia dell'europarlamentare leghista Anna Maria Cisint, ex sindaco di Monfalcone, che è andata dal prefetto Giuseppe Forlenza a mettere sotto accusa il centro religioso di via Turazza.

«I fratelli musulmani hanno il diritto sacrosanto, garantito dalla Costituzione, di riunirsi in preghiera – è la replica di Salim El Maoued, portavoce della comunità palestinese – Le dichiarazioni della Cisint sono gravi ed inaccettabili. Specialmente nel passaggio in cui offende la giunta di centrosinistra guidata da Sergio Giordani, accusata di aver chiuso un occhio da otto anni nei confronti della piccola moschea, ritenuta abusiva. Non è vero che ci siano stati disagi per il Ramadan, c'è sempre stato grande rispetto. Ma è arrivato il momento di realizzare una grande moschea unica in città».

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