Frode sui crediti d’imposta Pnrr, denunciato un imprenditore

Indebite compensazioni per oltre 270 mila euro e violazioni alle norme antiriciclaggio per più di 160 mila euro. Operazione della Guardia di Finanza di Padova

Edoardo Fioretto

Indebite compensazioni di crediti d’imposta per oltre 270 mila euro e violazioni alle norme antiriciclaggio per più di 160 mila euro: è quanto hanno scoperto i militari della Guardia di Finanza di Padova al termine di un’articolata attività investigativa.

Nel mirino delle Fiamme Gialle è finito il legale rappresentante di una società attiva nel commercio all’ingrosso di rottami, che avrebbe beneficiato irregolarmente di fondi pubblici destinati al piano “Industria 4.0”, finanziato con risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

Le verifiche fiscali, condotte dalla Compagnia di Cittadella, hanno permesso di accertare che la società patavina avrebbe ottenuto crediti d’imposta non spettanti per un totale di 272.290 euro nelle annualità 2022, 2023 e 2024.

L’agevolazione fiscale era stata richiesta per l’acquisto di quattro macchinari dal valore commerciale di oltre 585 mila euro, ma l’effettivo impiego di questi beni è risultato irregolare. Tre delle attrezzature, infatti, sarebbero state cedute a un’altra società riconducibile a un familiare dell’indagato, attraverso contratti privi di validità giuridica. In un caso, il documento di noleggio dei macchinari risultava sottoscritto due anni prima dell’effettivo acquisto, rendendo evidente l’operazione fittizia.

Oltre alla frode sui crediti fiscali, gli inquirenti hanno rilevato violazioni in ambito lavoristico, tra cui un illecito rapporto di somministrazione di manodopera tra le due imprese coinvolte, configurando così un reato di rilevanza penale. Ulteriori irregolarità sono emerse dall’analisi contabile: sono state riscontrate 84 operazioni commerciali effettuate in denaro contante per un ammontare superiore ai limiti imposti dalla normativa antiriciclaggio.

Per questi motivi, il legale rappresentante della società è stato denunciato alla Procura di Padova e nei suoi confronti sono state elevate sanzioni che vanno da un minimo di 300 mila euro fino a un massimo di 4,2 milioni di euro.

L’operazione si inserisce nel più ampio piano di controllo attuato dalla Guardia di Finanza per contrastare le frodi ai danni della spesa pubblica, con particolare attenzione ai fondi Pnrr, e per prevenire fenomeni di riciclaggio.

I precedenti

Non sono le prime sospette frodi al Pnrr ad essere rilevate all’ombra del Santo. Nel marzo 2024, la Guardia di Finanza di Padova ha sequestrato circa 550 mila euro al legale rappresentante di una società operante nel commercio all’ingrosso di materiale elettrico. L’indagine ha rivelato che l’azienda aveva beneficiato indebitamente di crediti d’imposta finanziati con risorse del Pnrr, dichiarando spese per l’organizzazione di corsi di formazione nel settore delle tecnologie previste dal Piano Nazionale Industria 4.0. Tali corsi, tuttavia, non sono mai stati effettivamente svolti. Una società bresciana avrebbe contribuito al meccanismo fraudolento emettendo una fattura di circa 40 mila euro per una docenza inesistente.

 

Nell’agosto 2023, le Fiamme Gialle padovane hanno scoperto una frode legata al “bonus facciate” per un valore di circa 2 milioni di euro. Due società, prive di strutture e mezzi per eseguire lavori edili, hanno richiesto crediti d’imposta senza mai effettuare gli interventi dichiarati. Le indagini hanno evidenziato che oltre venti persone fisiche, residenti in diverse province italiane e ignare della procedura fraudolenta, risultavano beneficiarie dei lavori mai commissionati. I crediti fittizi sono stati in parte monetizzati mediante cessione a Poste Italiane.

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