Da 4 mesi a 40 giorni: a Padova rivoluzione in Provincia per le gare d’appalto
Grazie al nuovo Codice si accorciano i tempi con la procedura negoziata. Sarà creato un albo di imprese accreditate che hanno superato i controlli
Appalti sprint. Ci vorrà appena un mese, al massimo 40 giorni, per affidare gli appalti della Provincia. Quando oggi la media è di 4 mesi. Questo grazie al nuovo codice degli appalti, che l’ente di Palazzo Santo Stefano ha finalmente potuto applicare mettendo a punto le procedure.
Ponti, strade, scuole, tutti lavori imponenti che potranno essere assegnati con la procedura negoziata e senza un bando aperto.
Una modalità permette all’ente di invitare a una gara d’appalto un numero limitato di imprese, selezionate da un albo fornitori: per farne parte è necessario aver già superare tutto l’iter dei controlli previsti per l’affidamento.
I CANTIERI IN ARRIVO
Tra le future opere che beneficeranno dello sconto sui tempi ci sono i cantieri per il ponte della Fabbrica sulla strada provinciale 61, che vale 3,2 milioni di euro e sarà fondamentale per la viabilità provinciale tra Albignasego e Abano Terme.
E poi ancora i lavori su strada Battaglia e il ponte Bovolenta (4 milioni di euro), la nuova palestra per la scuola alberghiera Pietro d’Abano (3, 5 milioni), gli asfalti (3, 5 milioni di euro), gli adeguamenti delle scuole Bernardi e Marconi, il restauro del Belzoni, l’allargamento della provinciale 13 a Selvazzano, il miglioramento della sicurezza dei ponti, fino alla nuova sede della Protezione civile provinciale e della Polizia provinciale, che si occupa soprattutto della vigilanza su caccia e pesca.
L’ARTICOLO 50
La norma contenuta nell’articolo 50 prevede l’obbligo di svolgere le procedure negoziate con l’obiettivo di velocizzare l’affidamento di opere, forniture e servizi. Questo vale per importi di spesa da 150 mila euro fino a 5,538 milioni (la soglia comunitaria, ndr).
C’è l’obbligo di invitare almeno cinque operatori economici per lavori di importi compresi fra i 150 mila e il milione, che diventano dieci se l’opera ne costa di più. A questo regolamento, entrato in vigore il 17 dicembre scorso, seguiranno i provvedimenti attuativi che daranno operatività alla disciplina: «Saranno in questo modo istituite progressivamente quattro sezioni – spiega Marta Nicolini, funzionaria amministrativa dell’area tecnica, a cui è stato affidato l’ufficio che si occuperà delle procedure negoziate – Le sezioni sono: esecutori dei lavori pubblici, fornitori di beni, fornitori di servizi ed esecutori di servizi di ingegneria e architettura».
«In questo modo si lavora in trasparenza, perché chi è iscritto all’albo subisce già determinati e approfonditi controlli – aggiunge il presidente della Camera di commercio Antonio Santocono – Ora serve solo dare più garanzie ai vincitori»
IL RAFFORZAMENTO DEL PERSONALE
Per riuscire ad ottenere da subito i risultati e spingere affinché più imprese possibili si iscrivano all’albo, sono state apportate delle modifiche anche a livello di organigramma del personale provinciale. È stata riorganizzata la pianta organica, in modo da prevedere una nuova funzione che sarà divisa tra appalti della Provincia e appalti per enti convenzionati.
Tutto ciò che sarà appalto esterno sarà gestito dalla stazione unica appaltante. Gli appalti interni, invece, avranno una specifica struttura dedicata, gestita da Nicolini, che lavorerà gomito a gomito con Marco Pettene e Carlo Sartore, rispettivamente dirigenti di area tecnica e dell’ufficio Gare e contratti. Il personale assegnato avrà inoltre il compito di sovrintendere le procedure tecnico amministrative sul ciclo di vita del contratto pubblico, quindi la fase di programmazione, progettazione, affidamento ed esecuzione, monitorando così l’intero iter procedurale di un’opera pubblica.
L’ALBO DELLE IMPRESE ACCREDITATE
L’albo sarà sempre aperto, in modo che ciascun operatore economico possa aggiornare o implementare la propria collocazione.
E potrebbe anche essere presto messo a disposizione di altri soggetti: «Come costruttori chiediamo da tempo questa sburocratizzazione attraverso la procedura negoziata – commenta Monica Grasselle, presidente dell’Ance – Per noi è fondamentale riuscire a lavorare nei tempi prestabiliti e la possibilità di scegliere il contraente sblocca una situazione stagnante, soprattutto per i piccoli cantieri. Sono sicura che ci sarà la corsa per l’iscrizione all’albo».
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