Hotel abusivo in centro a Padova: uffici trasformati in 16 camere con bagno

La scoperta dei tecnici di Palazzo Moroni in un edificio di passaggio Gaudenzio. L’assessore Bressa: «Necessario intervenire a tutela di tutte le attività oneste»

Claudio Malfitano
L'area dove è stato trovato l'appartamento
L'area dove è stato trovato l'appartamento

 

Un mini-hotel da 16 camere completamente abusivo. Nella girandola degli alloggi turistici della città del Santo accade anche questo. È la scoperta che hanno fatto i tecnici comunale con un sopralluogo in passaggio Gaudenzio 3 (praticamente in corso del Popolo, tra la stazione e il centro), dove un ex ufficio era già pronto per diventare una struttura ricettiva.

Se non fosse stato per l’intervento di Palazzo Moroni che ha bloccato tutto. «Intervenire in queste situazioni è necessario per garantire la legalità e salvaguardare tutte le attività oneste, evitando una concorrenza sleale», spiega Antonio Bressa, assessore all’edilizia privata che si occupa proprio di questi controlli.

Al rispetto delle regole – a una regolamentazione nazionale e locale del mercato degli affitti brevi – si era appellato proprio pochi giorni fa l’Ascom assieme a Federalberghi, evidenziando un fenomeno che sta radicalmente cambiando il tessuto urbano.

L’appartamento abusivo

La scoperte del B&B abusivo è stata quasi casuale. Gli uffici comunali che si trovano in piazzetta Gasparotto hanno segnalato delle infiltrazioni, chiedendo all’ufficio tecnico di capirne l’origine. Così è stato fatto un sopralluogo negli uffici al piano di sopra.

«Si è riscontrato che sono state realizzate opere edilizie quali demolizioni, realizzazione di nuove partiture interne, realizzazione di nuovi vani e nuovi bagni, realizzazione di nuovi impianti elettrici e idrotermo sanitari e finiture varie, trasformando ogni ufficio in camera con bagno privato e angolo cottura, per un totale di circa 16-17 camere e circa 18 bagni», si legge nel report.

«Il terrazzo a nord è stato suddiviso in terrazzi più piccoli tramite realizzazione di muretti, in modo da fornire alle singole camere il terrazzo privato, inoltre esternamente sono presenti tubi e frutti elettrici in modo che ogni nuovo terrazzino sia dotato di impianto di illuminazione indipendente», prosegue il verbale dei tecnici di Palazzo Moroni.

Al momento del sopralluogo non c’erano operai ma il B&b non era ancora attivo perché mancavano le rifiniture, come i piani ad induzione per gli angoli cottura, così come mancano gli allacciamenti e l’agibilità.

Controlli a tappeto 

Al di là dell’origine fortuita della scoperto, l’ufficio vigilanza del settore Edilizia privata effettua periodicamente sopralluoghi e verifiche sugli abusi edilizi, sia sulla base di segnalazioni che autonomamente, avvalendosi anche della immagini satellitari.

«I nostri tecnici sono molto attenti e agiscono tempestivamente per far rispettare le norme – prosegue Bressa – In una città dove c'è grande esigenza e richiesta di abitazioni è importante vigilare che non ci siano abusi e speculazioni sul fronte dei posti letto. Soprattutto in questo periodo in cui abbiamo bisogno di soluzioni residenziali stabili».

Non sfugge a nessuno che la crisi abitativa può diventare una ghiotta opportunità di business per speculatori che si fanno beffa delle norme: «Diritto alla casa vuole dire anche garantire una qualità dell’abitare in termini di standard di vivibilità da rispettare, sia per quanto riguarda la residenzialità che la ricettività turistica – conclude l’assessore – Su questa lunghezza d’onda stiamo agendo per evitare che ci siano forme speculative che trasformano ampi alloggi in piccoli loculi da affittare a studenti o a persone che hanno bisogno».

I frazionamenti 

Tra i fenomeni riscontrati negli ultimi mesi, infatti, c’è anche quello dei frazionamenti di grandi alloggi per ricavare mini appartamenti, soprattutto in centro storico.

Un esempio nel 2024 è stato un appartamento molto grande (circa 200 metri quadri) in corso Milano, che stava per essere trasformato in uno spazio con 10 camere da letto, due bagni e una cucina. Il regolamento edilizio a Padova è molto severo, prevede un limite minimo di 45 metri quadri per ogni abitazione.

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