Padova, il Primo Maggio sciopero di bus e tram

Lo hanno proclamato i sindacati di base per tutta la giornata: l'anno scorso erano stati chiamati in servizio
CARRAI - INAUGURAZIONE TRAM ARCELLA CARRAI - INAUGURAZIONE TRAM ARCELLA
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PADOVA. Cosa faranno tram e autobus - urbani ed extraurbani - il Primo Maggio? Come è già accaduto l’anno scorso, circoleranno ugualmente, anche se in orario super-ridotto, oppure resteranno fermi nei depositi perché è la festa dei lavoratori?

In base a quanto è scritto null’orario annuale stampato da BusItalia, i mezzi pubblici dovrebbero restare fermi, ma gli autisti temono che, alcuni giorni prima della festa, su richiesta del Comune, proprio come è successo un anno fa, possa arrivare l’ordine di servizio per far circolare sia il tram che alcuni bus urbani.

E così i sindacati di base - Sls, Adl Cobas e Sgs ai quali sono iscritti complessivamente circa 150 autoferrotranvieri - hanno già deciso di proclamare 24 ore di sciopero per tutta la giornata di lunedì Primo Maggio.

E proprio ieri, appena dopo mezzogiorno, lo sciopero è stato giudicato ammissibile anche dalla specifica commissione nazionale di garanzia, che ha la competenza in materia.

«Non è un caso che il sottoscritto, per muovere le acque, pochi giorni fa avesse chiesto di essere messo in ferie proprio il Primo Maggio e non a caso l’Ufficio Movimento ha acconsentito alla mia richiesta» sottolinea Fulvio Di Bernardo, co-segretario di Sindacato, Lavoro e Società, «mancano solo dieci giorni alla festa del lavoro e i nostri superiori non ci sanno dire, con esattezza, se il Primo Maggio si lavorerà o no. Per questo motivo siamo stati costretti a proclamare lo sciopero per tutta la giornata di lunedì e non dovremo neanche rispettare i servizi minimi essenziali in base alla legge 154 perché è giorno festivo».

E i Cobas (coordinatori Stefano Pieretti e Maurizio Magrin ), Sgb( segretaria Gianna Griggio ) e Sls ( Fulvio di Bernardo e Vittorio Rosa) non hanno dissotterrato l’ascia di guerra solo per garantire il diritto acquisito per non lavorare il Primo Maggio, ma anche per tutta una serie di altre motivazioni.

«Noi saremo sempre in lotta finché in azienda non saranno rivisti i nastri orari più stressanti, che arrivano sino a dieci ore e mezza e saranno tutelati al 100 per cento anche i diritti degli interinali» aggiunge il sindacalista, «è arrivata, poi, l’ora di ottenere una perequazione reale tra gli stipendi degli autisti del servizio urbano e quelli dei nostri colleghi dell’extraurbano. Come pure esigiamo più certezze nella programmazione delle ferie e anche nell’erogazione del premio di risultato».

Felice Paduano

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