Padova, in centro riapre Ivo Milan. “Dobbiamo tutto agli amici”

Due anni fa, a causa della pesante crisi economica, la chiusura del negozio in via Santa Lucia. Ma era rimasta l’amarezza dopo l’impegno e l’amore di ben cinque generazioni della famiglia

Elvira Scigliano

PADOVA. «Tutto può accadere, tutto è possibile e verosimile. Il tempo e lo spazio non esistono, l’immaginazione fila e tesse nuovi disegni». Lo scriveva il drammaturgo August Strindberg in «Sogno».

A distanza di due anni dalla chiusura del negozio Ivo Milan, in via Santa Lucia, non è solo l’accompagnamento poetico di una rinascita, ma ha la musicalità di una profezia: l’ultimo congedo della famiglia Milan ai propri amici e clienti non era l’atto finale di questa storia.

Oggi si racconta un capitolo fatto di entusiasmo, di sfide e di competenze, si racconta la ripartenza. Si ricomincia sempre dal cuore del centro storico padovano – via Santa Lucia 73 – esattamente dove la storia si era interrotta. Gli orari sono un po’ ridotti – da martedì a sabato, con orario continuato 11 – 18; online 24h su 24h, su www. ivomilan.com – ma con la medesima passione, con la stessa dedizione al lavoro e, soprattutto, con la creatività che ha reso unici i capi proposti dalla famiglia Milan.

«Riaprire per me e mia sorella Sari significa dire grazie: ad amici, clienti, sostenitori che ci hanno permesso questa seconda avventura», dice Soili Milan. «In questi due anni abbiamo lavorato tanto, incontrando il sostegno di amici che con una cordata di crowdfunding ci hanno dato la possibilità di riaprire. Oggi sono tutti nostri soci e, insieme, vogliamo continuare a credere nella nostra filosofia secolare: la ricerca continua per avvicinare le persone ad un abbigliamento che dialoga con il mondo dell’arte».

Soili, Sari, la mamma Marisa Ferro e il papà Orlando sono un pezzetto del lungo percorso di Ivan Milan. Alle spalle una storia aziendale di 124 anni, di cui 100 trascorsi a Rovigo e 24, gli ultimi, a Padova, nel negozio di via Boccalerie prima e in quello di via Santa Lucia poi.

«A noi si rivolgono persone a cui non interessa semplicemente indossare un capo di alta moda», spiega Soili, «ma avere capi mai visti o presenti in poche realtà al mondo. Un genere adatto a una clientela che non segue la moda del momento ma che ha uno spirito critico e indipendente, che riconosce un linguaggio artistico, capisce il progetto complesso che sta dietro a un abito e giunge alla bellezza in maniera autonoma. Dal 2009 siamo anche un negozio on-line, con il nostro canale e-commerce».

Come tutti i nuovi inizi, c’è anche un pizzico di paura, non facilitato dall’attualità: «Abbiamo riaperto e abbiamo fatto i primi acquisti», racconta Soili, «che era appena cominciata la guerra in Ucraina. Ma conosciamo la sensazione di timore costante, tutti gli imprenditori italiani imparano a conoscerla, ma vincono la fiducia e l’entusiasmo. Oggi ci sentiamo di rivolgersi soprattutto ai nostri sostenitori, verso di loro abbiamo immensa gratitudine per la stima ricevuta. Quello che ci fa più piacere in assoluto è la curiosità delle persone, che non ha mai cessato di darci linfa vitale»

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