Padova, in rete i più esperti. Dezi: «Premiati dal cuore». Russini: «Sudare sempre»
I tifosi apprezzano questa squadra giovane. Parlano gli autori dei due gol
Ci voleva una notte così per spazzare le incertezze di un’estate nebulosa, quella della rivoluzione, del budget ridotto, di un nuovo progetto tecnico che aveva faticato ad ingranare nel pre-campionato. Ci voleva una notte così non solo per la vittoria nel sentitissimo derby contro il Vicenza, ma anche per la prestazione messa in campo dai ragazzi di Caneo. Generosa, appassionata, senza remore.
E i 7000 dell’Euganeo hanno dimostrato di apprezzare il giovane Padova, sceso in campo con tantissimi under ma guidato al successo da due tra i più esperti della rosa. È stata una notte indimenticabile, infatti, sia per Jacopo Dezi che per Simone Russini. Entrambi, proprio contro il Vicenza, hanno trovato il primo centro con la maglia del Padova, rompendo anche la maledizione del gol che sembrava avesse attanagliato una squadra troppo sterile nelle prime uscite.
Il protagonista numero uno è proprio Jacopo Dezi, che si prende finalmente la scena dimostrandosi di essersi calato alla perfezione nel ruolo di chioccia dei tanti giovani compagni. C’è tutto nella sua partita.
L’avvio dell’azione che porta al rigore, il suo primo gol nel Padova e anche il suo primo assist per il definitivo 2-1 di Russini: «Quel pallone sul dischetto non pesava per niente, era troppa la voglia di segnare per avvertire il senso di responsabilità», sorride il trentenne centrocampista.
«Il tecnico mi aveva detto prima della partita che sarei stato io il rigorista e non vedevo l’ora di calciare. Siamo felicissimi, una vittoria nel derby ha un significato particolare e per noi conta molto».
Un anno fa a quest’ora Dezi era in Serie A, seppur ai margini nel Venezia. Adesso ha fatto due passi indietro e rispetto a gennaio si trova anche privato di tanti compagni dal pedigree prestigioso.
«Ma io non me ne sono mai voluto andare da qui. Quando sono arrivato ho detto subito che si apriva un nuovo capitolo della mia carriera e che l’obiettivo era aiutare la squadra a tornare in palcoscenici più prestigiosi. Perché questa categoria sta troppo stretta a Padova. Ho cancellato immediatamente la delusione dello scorso anno e sono molto carico per questa nuova stagione».
Quanto c’è di Caneo nelle sue grandi prestazioni di questo inizio stagione? «Il tecnico ci sta passando le sue idee e il suo modo di giocare e i risultati si vedono. Avevamo bisogno di una partita così, la meritavamo sia noi che i nostri tifosi. Abbiamo messo il cuore e siamo stati premiati».
In campo il cuore ma anche la tecnica. O per meglio dire il “tiraggiro”, marchio di fabbrica soprattutto per chi ha mosso i primi passi dalle parti di Napoli.
Simone Russini ha scelto questo fondamentale per segnare il suo primo gol davanti ai nuovi tifosi: «Una conclusione che provo spesso anche in allenamento», ha spiegato l’ex esterno offensivo del Catania.
«Giocando da quella parte del campo mi viene naturale accentrarmi e mirare il secondo palo. Segnare il gol che ha deciso un derby così sentito è motivo di grande orgoglio per me. Lo voglio dedicare a tutti i compagni di squadra. Siamo un gruppo giovane e nuovo ma già molto unito e siamo tutti concentrati verso l’obiettivo che è sudare ogni partita per questi colori».
Di Russini è anche il primo gol su azione del Padova in questa stagione. Una rete che scaccia una maledizione o c’è ancora tanto da lavorare per migliorare l’efficienza offensiva?
«Ci manca qualcosa in fase di finalizzazione ma a Vercelli abbiamo raccolto meno di quanto meritassimo. Contro il Vicenza è stata l’occasione giusta per riscattarci e mostrare le nostre qualità. L’abbiamo dimostrato per tutti i 90 minuti. Nel primo tempo Liguori e Piovanello hanno fatto un lavoro incredibile in attacco, dando sempre fastidio alla difesa avversaria. E nella ripresa siamo stati bravi a non scomporci dopo il loro pareggio. Non sono mai stato preoccupato, sapevo che dovevamo solo continuare a giocare come stavamo facendo. Adesso andiamo avanti così».
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