Crescono gli incidenti domestici: in 15 mila al Pronto soccorso
Sempre più feriti in casa. I dati dell’Usl 6: un migliaio i ricoveri, le più a rischio sono le donne over 50
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La casa dovrebbe rappresentare il luogo sicuro per eccellenza. Eppure, non sempre è così: anzi.
Secondo l’indagine “Passi” – il sistema di sorveglianza sugli stili di vita e fattori di rischio in capo alle Usl –, sono 26 mila le persone tra i 18 e i 69 anni, residenti nel Padovano che nell’ultimo anno dichiarano di aver fatto ricorso alle cure del medico di famiglia o del Pronto soccorso dopo un incidente domestico: di queste negli ultimi tre anni – ovvero tra il 2022 e il 2024 – gli accessi per incidente domestico dei presidi ospedalieri di Cittadella, Camposampiero, Piove di Sacco, Schiavonia e Montagnana sono stati circa l’8% del totale degli ingressi in Pronto Soccorso, pari a circa 15 mila l’anno su un totale di circa 175 mila.
E di questi, una percentuale che oscilla tra il 6 e il 7% – ovvero un migliaio di persone in tutto – ha avuto bisogno di un ricovero in ospedale per le cure.
Traumi – come la caduta in doccia o mentre si cambia una lampadina –, ustioni e intossicazioni sono i motivi più frequenti ad aver causato il ricorso a cure mediche.
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Il progetto
L’indagine rientra nel questionario “Passi” cui viene sottoposto un campione stratificato degli assistiti dell’Usl 6 in una fascia d’età compresa tra i 18 e i 69 anni: la conoscenza delle caratteristiche della popolazione e delle condizioni in cui vive, consentono infatti di progettare e realizzare attività di prevenzione specifiche e mirate a gruppi di popolazione fragile.
In questo scenario si colloca il tema degli incidenti domestici: dopo il crollo della registrazione dei casi nel 2020, con la gente chiusa in casa in piena pandemia, si evince che una percentuale stabile di intervistati nel triennio successivo – ovvero il 4,2% – ha dichiarato di aver avuto la necessità di ricorrere a cure negli ultimi dodici mesi, si tratta sostanzialmente di circa 26 mila persone, in aumento rispetto al 2019. Prima del Covid la percentuale si era fermata al 3,5%.
L’identikit
Dall’indagine emerge che ad essere più esposte al rischio sono le donne tra i 50 e i 69 anni, di nazionalità straniera, in possesso di diploma di scuola media inferiore. Sono sempre le donne ad essere più consapevoli degli uomini (il 5,5% rispetto al 3,6%) dei rischi che si possono celare all’interno dell’abitazione.
Una consapevolezza, che, complessivamente, si fa strada con il passare del tempo ed è maggiore, appunto, dopo i 50 anni.
In particolare, la percezione del rischio è tanto più elevata tra le persone che convivono con un anziano o un bambino, indipendentemente dal fatto che siano donne italiane o straniere; soprattutto tra coloro sono in possesso di una laurea.
Gli incidenti
Gli incidenti domestici sono stati valutati essere il 35-40% di tutti gli accessi in Pronto soccorso per trauma, ustione e intossicazione. Il 67% degli episodi era un codice bianco (disturbi e lesioni non gravi con sofferenza lieve); l’11% codice verde (disturbi e lesioni non gravi ma con un alto livello di sofferenza).
Tuttavia è stato registrato anche il 16% codici gialli (paziente che non presenta alterazioni delle funzioni vitali, ma con un possibile rischio evolutivo) e il 6% di codici arancioni (funzioni vitali normali ma ad alto rischio evolutivo).
Infine, anche uno 0,2% di infortuni valutati in codice rosso, ovvero in presenza di un paziente molto critico, per cui si opera in condizioni di emergenza.
Complessivamente, come detto a dichiarare il maggior numero di infortuni sono ancora una volta le donne sopra i 50 anni, soprattutto straniere con un livello di formazione di scuola media e molte difficoltà economiche.
Il nodo
Si tratta quindi di infortuni di prossimità, «incidenti della porta accanto, il cui rischio è spesso sottovalutato» sostiene il dottor Luca Sbrogiò, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Usl 6 «questi, infatti, possono incidere pesantemente sul benessere del singolo e della famiglia».
Spesso ci si può fare male in maniera grave compiendo un’azione banale: «Può capitare di cadere dalle scale mentre si avvita una lampadina, scivolare uscendo dalla doccia o dalla vasca, infortunarsi potando le piante in giardino» prosegue Sbrogiò «queste sono evenienze più frequenti di quanto si possa immaginare. I dati sono stati recentemente presentati durante una mattinata dedicata dall’Inail a fare il punto della situazione, si tratta di un evento finalizzato anche a ricordare l’importanza della copertura assicurativa, gratuita per le persone indigenti».
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