Carovita, a Padova l’inflazione più alta del Veneto: +1,9%

Le rilevazioni dell’Istat: prezzi in crescita soprattutto per servizi ma anche per i prodotti alimentari come caffè e olio

Padova è la città con la maggiore inflazione in Veneto, e la seconda in Italia. Lo dimostrano i dati Istat diffusi dal Comune. A dicembre la variazione tendenziale (annua) è pari a +1,9% e quella congiunturale (mensile) è +0,2%. L'inflazione media di Padova per l'anno 2024 è +1,5%. A livello nazionale l'Istat comunica che la variazione tendenziale (annua) è pari a +1,3% e quella congiunturale (mensile) è +0,1%. L'inflazione media nazionale per l'anno 2024 è +1,0%.

Tra le città più care d’Italia

A dicembre 2024, tra i capoluoghi delle regioni e delle province autonome e tra i Comuni non capoluoghi di regione con più di 150mila abitanti, l'inflazione più elevata si è osserva a Bolzano (+2,3%), ma Padova con il suo +1,9% è seconda in Italia. Seguono Genova, Rimini e Trento (tutte e tre a +1,8%), mentre quella più contenuta si registra a Firenze, Aosta e Modena (tutte a +0,7%).

I prodotti che crescono di più

Ci sono i gioielli e gli orologi nella top ten dell’inflazione a dicembre. Seguiti dai servizi ricreativi e per lo sport e poi dai servizi dentistici. In sensibile calo invece la riparazione di telefoni e i costi di computer, notebook e tablet. Per quanto riguarda il carrello della spesa: in forte crescita il prezzo del caffè (11,4%) e dell’olio (6,7%). In leggera discesa la pasta e il pesce. 

Il Codacons: 427 euro in più all’anno

Secondo i calcoli del Codacons, in termini di impatto sulle famiglie, e considerata la spesa per consumi dei cittadini residenti, un nucleo residente in Veneto ha subito un aggravio di spesa pari in media a +427 euro su base annua a causa dell’aumento dei prezzi registrato in regione: in Molise una famiglia ha speso nel 2024 appena 30,5 euro in più per effetto dell’aumento dei prezzi, +36 euro in Valle d’Aosta.

“I numeri dell’Istat ci dicono che i prezzi al dettaglio in Italia anziché scendere continuano a salire, con aumenti che si aggiungono ai fortissimi rincari registrato lo scorso biennio, pari al +13,8% tra il 2022 e il 2023 – afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi – Incrementi che colpiscono spese primarie come gli alimentari, incidendo sui redditi e sui consumi delle famiglie, il tutto nel totale immobilismo del governo che ancora non ha adottato alcuna misura per calmierare l’inflazione”.

 

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